Firenze, 1 giugno 2013 - AL FIUTO di Umy, Patti e Ambra non sfugge proprio nulla: dalla droga ai grossi quantitativi di denaro. Chi passa dall’aeroporto Vespucci di Firenze è non è del tutto “pulito” deve fare i conti con loro.
Ma chi sono Umy, Patti e Ambra? Sono i cani-finanzieri (un labrador e due pastori tedeschi) che lavorano “agli ordini” del capitano Giorgio Lo Faro comandante del 1° Nucleo Operativo del Gruppo di Firenze e con l’ ispettore Claudia Bacci, istruttore cinofilo, gli appuntati scelti Andrea Taurino con Patti e Rudolf Russo con Umy e il finanziere Lorenzo Valle con Ambra. Questi quattrozampe - assicurano dalla Finanza - vengono addestrati con un metodo che si basa esclusivamente sul gioco e soprattutto non vengono assolutamente drogati, come qualcuno ipotizza.


I cani qui al Vespucci vivono in alloggi spaziosi, vengono curati e coccolati dai loro conduttori. Dopo le operazioni di pulizia e di “spazzolamento” mattutine parte la giornata lavorativa: controlli sulle persone che arrivano in aeroporto e sui bagagli, direttamente sul nastro trasportatore.
E cosa succede quando qualcuno, grazie all’aiuto dei cani e al loro fiuto straordinario, viene trovato con la droga? «In caso di piccoli quantitativi per uso personale scattano la segnalazione al prefetto come assuntore e il sequestro amministrativo - dice il capitano Lo Faro - in caso di rinvenimento maggiore si passa al penale: denuncia o sequestro». «In tutto questo il lavoro del cane è fondamentale - aggiunge Lo Faro - perché lo stupefacente spesso viene nascosto all’interno della persona o in posti del bagaglio di difficile individuazione. Al cane non sfugge nulla». Quando il cane trova la droga oppure grossi quantitativi di denaro viene ricompensato con una pallina o un manicotto; viene fatto giocare insomma. Vedere questi animali all’opera insieme ai propri conduttori, come abbiamo fatto, non solo fa capire l’importanza del loro lavoro, ma evidenzia il legame speciale che li unisce.

 

Patrizia Lucignani