di Patrizia Lucignani

Firenze, 15 febbraio 2013 - DAI GATTI nell’arte egizia (quando questi animali erano idolatrati) a quelli dei nostri giorni, passando per artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Francisco Goya, Tintoretto, Tiziano, Pontormo, Domenica Ghirlandaio, Telemaco Signorini, Carlo Carrà.


Una carrellata di dipinti bellissimi, nei quali il gatto è protagonista oppure è ritratto nella quotidianità della vita familiare, mentre gioca con i bambini di casa oppure dorme vicino al fuoco o gioca con un filo del tappeto oppure “litiga” con il cane (tutte situazioni esattamente uguali a quelle di oggi).
E’ quello che abbiamo potuto vedere lunedì scorso nell’auditorium de La Nazione, dove abbiamo organizzato - in occasione della festa internazionale del gatto che si celebra ogni anno il 17 dicembre fin dal 1990 - un’iniziativa dal titolo “Il gatto nell’arte”.


A illustrarci le immagini e a raccontarci gustosi aneddoti sono state Cristina Acidini, soprintendente per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale di Firenze, che ci ha parlato del gatto nell’arte di tutti i tempi (“10 volte gatto nell’arte di tutti i tempi”), e Maria Sframeli, direttrice del museo degli Argenti e dell’ufficio catalogo e ricerche della Soprintendenza, che ha parlato dei quadri che raffigurano gatti nelle collezioni fiorentine (“Buricchio a corte”).


Era presente anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze - nonché veterinaria - Caterina Biti, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno dei volontari per le 600 colonie feline del Comune e ha anche parlato dell’utilità dell’anagrafe felina: il microchip è uno strumento utile anche per il gatto.
E a proposito del microchip per il gatto, in occasione della nostra iniziativa le volontarie dell’Ente Nazionale Protezione Animali, sede di Firenze, hanno presentato la campagna “Cippa il gatto”. L’Enpa infatti dal 18 febbraio al 18 aprile darà la possibilità ai propri soci di “cippare” il gatto a prezzo di favore.