Firenze, 28 gennaio 2013 - Riportare l’Europa al centro dello sviluppo tecnologico. È una rivincita della ricerca Made in Italy quella che è stata premiata dall’Ue con un finanziamento record da 1,19 miliardi distribuiti su dieci anni. Due i progetti vincitori: il primo, Human Brain Project, punta a creare un super computer capace di emulare le funzioni del cervello umano. Se il sogno si avvererà, la battaglia contro le malattie neurodegenerative farà un grandissimo passo in avanti. E sarà perfino possibile prevedere l’effetto che i farmaci hanno sul nostro cervello. Il secondo progetto ruota invece attorno al grafene, un materiale rivoluzionario che in un futuro non troppo lontano potrebbe regalarci cellulari pieghevoli oppure aerei più leggeri ed energeticamente più efficienti. Il finanziamento europeo che è stato appena assegnato coprirà la prima parte del progetto.

Si tratta di 54milioni di euro spalmati su trenta mesi. Il resto sarà a carico dei Paesi che partecipano a quella che gli studiosi definiscono la sfida più straordinaria della scienza moderna. Lo Human Brain Project, un vero e proprio ‘viaggio’ all’interno del cervello umano, è stato presentato all'Università di Firenze. Coordinato dal neuroscienziato Henry Markram dell'Ecole Polytechnique Federale di Losanna, vede la partecipazione di 87 istituti di ricerca europei e internazionali. Tra questi, l’Ateneo fiorentino con il Lens, il Politecnico di Torino, l'Università di Pavia, l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Fatebenefratelli di Milano e il Consorzio interuniversitario Cineca di Bologna.

“Un progetto di importanza straordinaria, che dimostra quanto la nostra ricerca sia competitiva”, ha detto il rettore dell’Ateneo fiorentino Alberto Tesi. Con lui, il rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, il direttore dell’area di Biofisica del Lens Francesco Pavone, il presidente del Cineca Emilio Ferrari, il delegato del rettore dell’Università di Pavia Egidio d’Angelo e Giovanni Frisoni, vicedirettore scientifico del Fatebenefratelli. Il progetto prevede di raccogliere tutte le conoscenze scientifiche disponibili sul cervello umano su un solo super computer. Mettendo insieme le informazioni che i ricercatori hanno acquisito sul funzionamento delle molecole, dei neuroni e dei circuiti neuronali, abbinate a quelle sui più potenti database attualmente sviluppati grazie alle tecnologie Ict, verrà realizzato un simulatore dell’intera attività del cervello umano. Un modello con cento miliardi di neuroni permetterebbe di studiare possibili terapie per contrastare malattie quali Alzheimer, Parkinson, epilessia e schizofrenia. Il patrimonio di dati, messi a disposizione su piattaforme avanzate, sarà offerto agli scienziati di tutto il mondo: l’intenzione di Human Brain Project è di costruire l’equivalente del Cern per il cervello.

Elettra Gullè