Firenze, 23 gennaio 2013 - Scusi direttore, ma arriva o no questo commissario per il Maggio Musicale?
Salvatore Nastasi, capo di gabinetto del ministero dei beni culturali e direttore generale per lo spettacolo dal vivo, dribla elegantemente la domanda ma è palesemente infastidito. «Buongiorno, scusi ma sto prendendo un aereo e non posso stare molto al telefono — risponde —. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni».
Fra i tanti nomi che si fanno ce n’è almeno qualcuno buono? «Non vorrà mica che mi metta a fare il toto commissario! Al momento non è stato deciso niente. Scusi ma non so cos’altro dirle».
In realtà un po’ di nomi al ministero erano stati fatti. Ma poi tutto è stato rimesso in discussione. Il candidato prescelto era stato Carlo Fuortes, attuale commissario al Petruzzelli di Bari e quindi esperto in salvataggi. Poi lo stop.
 

Adesso ritorna molto probabile proprio l’ipotesi di un Nastasi bis, incarico che il capo di gabinetto farebbe volentieri a meno di ricevere. Forse gli è bastata l’esperienza del 2005, quando fu spedito da Roma a tappare tutti i buchi che il Maggio aveva messo insieme. E anche se bravo, un commissario non ha certo la bacchetta magica. Così fu una bella fatica.
 

Stavolta ci risiamo, con l’aggravante che siamo a un mese dalle elezioni e che il ministro Ornaghi dovrebbe preoccuparsi solo dell’ordinaria amministrazione. Invece probabilmente dovrà firmare la nomina per un commissario che tutta la città sta chiedendo, compreso il sindaco, che poi è un po’ come se chiedesse di commissariare se stesso, visto che è il presidente del Cda e che la sovrintendente Francesca Colombo è una sua creatura.
Come spiegarsi questa accelerata?
Il teatro è commissariabile dal 24 giugno del 2010. La sovrintendente era appena arrivata che si vide recapitare sulla scrivania una lettera del ministero: si spiegava che, visti i risultati economici e finanziari delle stagioni 2007 e 2008, il Maggio aveva i requisiti per essere commissariato. Ma da allora in poi non è mai accaduto.
Sono stati presentati piani di risanamento e anche i dieci licenziamenti firmati dal sindaco ad altrettanti dipendenti del Maggio erano considerati un sacrificio sull’altare del deficit da ripianare. Ma le tensioni sono aumentate. E fra le tante strategie per reggere l’urto del risanamento, c’è stata anche l’ipotesi-tentativo di trasformare la sovrintendente in commissario.
 

I difensori della Colombo dicono ora che il commissario troverà gran parte del lavoro grosso già fatto. Gli avversari, invece, sostengono che la sua partenza è essenziale per ristabilire un clima accettabile all’interno del teatro.
C’è inoltre chi vede nell’arrivo del commissario la possibilità di azzera i licenziamenti già avvenuti, come si augura l’ex parlamentare e candidata di Sel, Marisa Nicchi, .
 

E infine c’è chi si chiede che fine farà invece la pratica per il conferimento del nuovo teatro dell’Opera alla Fondazione, progetto mai perfezionato, a cui è legata la concessione del mutuo da 30 milioni, indispensabile per sanare l’enorme buco messo insieme negli anni dal Maggio.
Olga Mugnaini