Firenze, 10 gennaio 2013 - Carta igienica legata alle maniglie dei portoni, cartelloni colorati e coloriti nei toni, divani ‘occupati’ per protesta. È andata in scena ieri a Careggi l’ennesima manifestazione organizzata da infermieri e operatori insieme ai propri rappresentanti sindacali per protestare contro la nuova turnazione entrata in vigore in quasi tutti i reparti dal primo gennaio.

Era stata programmata per ieri, per sfruttare la visibilità della prevista inaugurazione del cosiddetto ‘volano’, l’ala che collegherà il vecchio al nuovo edificio San Luca. Inaugurazione rimandata, protesta no: infermieri e operatori sociosanitari si sono ritrovati in sit in sotto la direzione generale dell’ospedale, proprio all’indomani dell’apertura di un nuovo tavolo tecnico composto da 6 membri di nomina sindacale e 6 chiamati dall’azienda.

Intorno alle 11 i contestatori hanno deciso di salire davanti all’ufficio del direttore Valtere Giovannini per chiedere un incontro. Al suo rifiuto, si sono sistemati sui divani e nei corridoi. Son rimasti così in un centinaio di persone fino alle 15 circa, quando il direttore - vicino agli uomini della Digos - ha promesso di partecipare a un’assemblea con il personale domani dalle 11 alle 13 all’auditorium del Cto.

Assemblea che si prospetta davvero gremita visto l’argomento ‘scottante’: il personale non accetta i nuovi turni di lavoro che prevedono un sistema di liberi (dopo il turno di notte) e riposi (giornata intera di non lavoro) che può portare anche a 12 giorni consecutivi in ospedale. Contestato anche il sistema delle ferie “imposto”, lamentano i sindacati, dalla direzione e non scelto insieme ai lavoratori in base alle loro esigenze. “L’azienda – dicono in particolare i rappresentanti di Fials e Uil – sostiene che la nuova turnazione serve per recuperare i debiti orari dei lavoratori. In realtà l’80-90% di noi ha crediti lavorativi anche di 200-300 ore mai retribuite”.

Careggi risponde ricordando che a fine settimana ci sarà il secondo incontro del tavolo tecnico, “impegnato a lavorare con ritmi serrati per rispondere alle istanze dei dipendenti e per rendere operativi e condivisi i nuovi schemi orari”. Temi da affrontare: lo sviluppo del nuovo schema orario su base semestrale, con una riduzione dell’impegno nei mesi estivi, la definizione delle risorse necessarie a sostenere il periodo più caldo, l’analisi dei problemi applicativi per il mese corrente”.

Il tavolo tecnico, dice la direzione aziendale, avrà “incontri trimestrali per la valutazione dell’andamento dello sviluppo della turnistica” e per questo “esprime disappunto per iniziative dissonanti da una normale dinamica di relazioni sindacali che risultano inopportune, in presenza di una costante disponibilità al confronto”. La battaglia continua.

Manuela Plastina