di PAOLA FICHERA

 

Firenze, 4 gennaio 2013  - «GRAZIE, NO. Preferisco restare a fare il sindaco di Firenze». Matteo Renzi rientra in Palazzo Vecchio con un ministero sottobraccio, ma preferisce la sala di Clemente VII a una poltrona in palazzo Chigi. Due ore a pranzo con il segretario Pierluigi Bersani non sono bastate a convincerlo. «Questione di coerenza» ripete. «Come avevo promesso scelgo di restare nella mia città, l’avrei lasciata solo per l’incarico di primo ministro». E il messaggio che vuole far arrivare ai fiorentini è chiaro: Firenze vale più di qualsiasi ministero.


Del resto lo aveva già scritto in mattinata, ancor prima di incontrare Bersani, sia su Facebook che su Twitter: «In questi giorni ho ricevuto critiche anche da amici per aver mantenuto dopo le primarie il comportamento che avevo annunciato: no correnti, lealtà, rispetto. Sarà un gran giorno quello in cui i commentatori italiani smetteranno di stupirsi se un politico mantiene la parola data in campagna elettorale. La credibilità si costruisce anche così...».


Intanto sono andate avanti le trattative per i 17 posti nel ‘listino’ blindato che Renzi ha strappato a Bersani. Di questi 17 almeno 5 saranno toscani: il primo è Luca Lotti, il suo capo di gabinetto, poi Simona Bonafè la coordinatrice del suo tour elettorale in camper (ma per lei che è di Varese potrebbe essere usato il listino lombardo) poi c’è Francesco Bonifazi il capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio, ma in lizza c’è anche Maria Elena Boschi, avvocato, originaria della provincia di Arezzo, coordinatrice nazionale dei suoi comitati. L’ultimo nome è quello di Laura Cantini, l’ex sindaco di Castelfiorentino, ora vicepresidente della Provincia. Nella pattuglia Renzi avrebbe voluto inserire anche Sara Biagiotti, la terza preziosa donna del suo staff elettorale, ma lei ha preferito rinunciare. Pare abbia tutte le intenzioni di tentare la gara per diventare sindaco di Sesto.


Considerati anche i nomi dei vincitori delle primarie saranno quindi molti i fiorentini che andranno a ricoprire il ruolo di parlamentari. E anche questa — sottolinea il sindaco — «è una vittoria importante».
«Resterò a Firenze e completerò il mandato». Ha ripetuto ieri Renzi, senza escludere nemmeno la possibilità di raddoppiarlo.


Cosa prevede l’impegno con Bersani? La partecipazione del Rottamatore a una serie di iniziative elettorali, almeno un paio anche a Firenze. Niente ‘fuochi d’artificio’ stavolta, tutto sarà, rigorosamente nel bersani style, quello che Renzi, per coerenza ha scelto di rispettare. Almeno fino alle elezioni.