Firenze, 21 novembre 2012 - «ABBIAMO sentito un boato, è diventato buio ed è venuto un fumo nero, poi ci siamo messe a piangere». Doccia di terrore negli spogliatoi della Micropiscina Isolotto, in via Baccio Bandinelli. Ieri, poco dopo le 20, è crollato il soffitto dello spogliatoio femminile, proprio mentre si stavano cambiando le piccole allieve in uscita dal corso ‘Esordienti B’ che raccoglie una ventina di iscritte fra i 7 e i 9 anni di età. «Stavamo finendo di rivestirci — racconta la piccola Ilaria, 8 anni, con la paura ancora addosso — quando all’improvviso abbiamo sentito un botto e si è spenta la luce. Io sono subito scappata fuori a cercare la mamma». Una sorte peggiore è toccata invece a cinque compagne di Ilaria, travolte dalla pioggia di calcinacci che ha accompagnato il cedimento di un blocco in muratura di quasi un metro, franato al suolo. Un boato secco dopo il quale dentro e fuori la struttura di via Bandinelli è scattato il panico dei piccoli e dei genitori che si sono precipitati nell’edificio.

Poi le urla, i pianti e lo stordimento generale. «Poteva essere una tragedia — alza la voce Luca, babbo del piccolo Niccolò —, non è possibile che i nostri figli rischino la vita anche in piscina, questa non la devono passare liscia».
 

A SVENTARE il dramma il condotto dell’aria che passa proprio sotto al blocco franato. Un blocco unico, potenzialmente fatale che, incrociando il tubone, è stato frenato e si è frantumato.
Ma la scena che si è presentata agli occhi di bimbi e genitori, una volta diradato il polverone della copertura in cemento, è stata una scena da incubo. Con il corridoio, quello che conduce dallo spogliatoio all’uscita, ridotto a una pista di sangue. Perché due delle cinque bambine (in codice giallo) hanno riportato anche tagli e ferite che hanno avuto bisogno di punti di sutura. Per le altre (tre codici verdi) escoriazioni, ecchimosi e tanta puara. Le bambine sono state immediatamente soccorse da tre ambulanze e un’auto medica e trasportate d’urgenza al Meyer.

SUL POSTO anche carabinieri e vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’area. Lacrime e choc hanno presto lasciato spazio alla rabbia. E a crollare, col soffitto dello spogliatoio, è anche la fiducia dei genitori.
«Il soffitto della piscina ha infiltrazioni da diverso tempo — dice Yuri, frequentatore della struttura fin da ragazzo e babbo di Mirko e Ivan —. Da circa un mese erano partiti i lavori per il rifacimento del controsoffitto della sala d’attesa dei genitori, possibile che non si sia pensato anche a quello degli spogliatoi dei bambini?». Incredulità e dolore anche fra i dipendenti della struttura che si sono subito messi in motodando una mano ai soccorritori e cercando di tranquillizzare i bambini, gestendo il panico diffuso fra le fila degli allievi ancora sotto choc. «Nessuna delle bimbe ha subito gravi ferite — racconta una mamma —. Le ho viste uscire coscienti in barella e con gli occhi aperti, solo molto spaventate. Il trauma peggiore sarà la paura che hanno vissuto proprio mentre erano insieme alle loro amiche, in un luogo che per definizione dovrebbe essere sicuro».
Claudio Capanni