Firenze, 19 novembre 2012 - ll tribunale fallimentare di Firenze ha dichiarato lo stato di insolvenza della Banca Credito Cooperativo Fiorentino alla data del 27 marzo 2012 quando per l'Istituto si aprì la procedura di liquidazione coatta amministrativa. La banca era stata presieduta dall'onorevole Denis Verdini (Pdl), che è indagato con altre 54 persone in un inchiesta della procura di Firenze (che chiese la dichiarazione di stato di insolvenza) sulle vicende della banca. Per lui l'accusa potrebbe passare a quella di bancarotta fraudolenta.

I pm di Firenze che indagano sulla gestione della banca Credito Cooperativo Fiorentino nel maggio scorso chiesero al tribunale civile di Firenze di dichiarare lo stato di insolvenza dell'Istituto. Nell'ottobre del 2011 i magistrati avevano chiuso le indagini penali: 55 gli indagati fra i quali Verdini e i vertici della banca accusati di associazione per delinquere finalizzata, tra l'altro, all'appropriazione indebita. Per tutti gli indagati accusati di questa fattispecie di reato la posizione potrebbe mutare e potrebbe essere loro contestata anche la bancarotta fraudolenta. Fra i destinatari dell'avviso chiusura indagini ci fu anche Marcello Dell'Utri, accusato di un episodio di appropriazione indebita.
 

Il 27 marzo scorso, data indicata dai pm per la dichiarazione dello stato di insolvenza, la banca venne posta in liquidazione coatta amministrativa. Poche ore dopo fu formalizzata la sua cessione a ChiantiBanca, altro istituto toscano di credito cooperativo. Verdini si era dimesso dalla carica di presidente, occupata per 20 anni, nel luglio 2011, in seguito all'indagine della procura di Firenze e al commissariamento del Ccf firmato dall'allora ministro del Tesoro Giulio Tremonti su proposta di Bankitalia. Nella richiesta di dichiarazione di insolvenza i pm di Firenze indicarono in quasi 14 milioni il deficit della Banca.