Firenze, 31 ottobre 2012 - Quattro condanne per la vicenda dell'appalto della caserma Marescialli di Firenze. Il tribunale di Roma ha inflitto, tra gli altri, tre anni e 8 mesi di reclusione per Angelo Balducci, ex presidente del provveditorato ai lavori pubblici, e Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana.  I giudici di piazzale Clodio hanno, inoltre, condannato gli imprenditori Francesco De Vito Piscicelli a 2 anni e 8 mesi e a 2 anni Riccardo Fusi. Per quest'ultimo la pena e' stata sospesa. Il tribunale ha inoltre stabilito per Balducci e De Santis l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

La ''cricca'' era accusata di concorso in corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d'ufficio nell'ambito del processo sulle presunte irregolarita' nell'appalto della scuola Marescialli di Firenze. Erano quattro i fatti al centro del procedimento romano avvenuti tra il febbraio 2008 e la primavera del 2009 tra Firenze e Roma.

 

IL COMMENTO DI FUSI

''Ho reagito malissimo, come reagisce un innocente''. Lo ha detto l'imprenditore toscano Riccardo Fusi, che era a capo dell'impresa Btp, dopo la lettura della sentenza del tribunale di Roma che lo ha condannato a 2 anni per la vicenda dell'appalto della scuola Marescialli dei carabinieri di Firenze. ''Sistema gelatinoso? Io stavo dalla
parte di la' - ha aggiunto - Non vincevo mai un appalto''
. Per l'accusa, grazie alla mediazione dell'imprenditore Francesco Piscicelli, Fusi prese contatti con Angelo Balducci,  ex presidente del provveditorato ai lavori pubblici, e Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana. Lo scopo dell'imprenditore toscano era rientrare nell'appalto scuola marescialli che - dopo esserselo aggiudicato - aveva perso per un contenzioso con lo Stato sui coefficienti di sismicita', aspetto che incideva sul costo dell'opera. 

 

''E' un processo mediatico - ha aggiunto Fusi - Ho vinto il lodo arbitrale che poi mi ha dato ragione sul contenzioso con lo Stato. Non solo, il costo dell'opera, alla fine, e' piu' che raddoppiato. Perche' non si indaga su questo? Io cercavo solo giustizia. Volevo solo tutelare gli interessi dello Stato, che in quel caso coincidevano con i miei. Mi raccomandai a Balducci, a De Santis, a Verdini, ai ministri e poi a Piscicelli. Tutti mi davano ragione ma nessuno ha fatto nulla. E come se si condannasse quello che chiama i carabinieri perche' vede un ladro in banca''. Agli atti ci sono delle foto con Fusi di fianco a Piscicelli  che, davanti alla Ferratella, ha in mano degli orologi-regalo. ''Ho commesso una leggerezza - dice Fusi - ma stavo solo  accompagnando Piscicelli a fare gli auguri a De Santis. Ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma le indagini sono state a senso unico''.