Firenze, 15 ottobre 2012 - Non ce l'ha fatta la gattina Giuggiola, che solo pochi giorni fa era rimasta paralizzata dopo essere stata colpita da due colpi di fucile a Vicchio. L'Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente ha deciso di non lasciare impunita la faccenda di mettere una taglia di 5.000 euro sulla testa dei balordi di paese che hanno compiuto questo fatto.

Le avevano sparato nella serata di lunedi 8 ottobre due colpi di fucile probabilmente con un flobert 6. Un vero e proprio agguato teso alla gattina Giuggiola che stava attraversando la strada per tornare a casa in Via Antonio Gramsci 6 a Vicchio di Mugello.

Due colpi sparati da ignoti, quasi certamente ragazzi che avevano preso il fucile dei loro padri, nascosti dietro a una siepe, ma che hanno fatto l'errore di farsi notare da diverse persone. La gattina portata subito in clinica veterinaria è apparsa in condizioni critiche fin dal primo momento.

Infatti i veterinari hanno detto da subito che era impossibile al momento togliere i proiettili senza mettere a repentaglio la sua vita e la presenza dei due proiettili nel corpo l'aveva di fatto paralizzata. La gattina Giuggiola dopo alcuni giorni di sofferenze atroci è morta.

Dopo aver estratto i proiettili ed individuato il modello del fucile da cui sono partiti AIDAA intende andare a fondo a questa vicenda fino a scoprire gli assassini del gatto, giovani o anziani che siano devono pagare. Da qui la decisione di mettere una taglia di 5.000 euro sulla testa dei balordi di paese che hanno compiuto questo fatto. La taglia sarà pagata a colui o coloro che daranno informazioni precise e che si presenteranno a testimoniare sia in fase istruttoria che a processo indicando i colpevoli e permettendo quindi la loro condanna.

"Anche se si tratta di ragazzi non la devono passare liscia- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- né,  tantomeno, la devono passare liscia le loro famiglie che permettono di giocare con le armi da fuoco. Uccidere un animale è un reato penale e come tale deve essere perseguito: in questo caso- conclude Croce- il reato è ancora più grave in quanto la piccola micia ha sofferto le pene dell'inferno prima di morire a causa di due o piu farabutti assassini di animali".


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