Firenze, 9 ottobre 2012 - «Qui in città c’è gente che ha paura a schierarsi sulle primarie, cioè quelli che non stanno con lui hanno paura perché se fanno un lavoro che minimamente c’entra con l’amministrazione comunale non si schierano perché hanno paura...» Parole dure come macigni. Che lasciano supporre un clima da epurazione per tutti quelli che non stanno sul camper di Matteo Renzi. A lasciarsi sfuggire tutto ciò sarebbe stata niente meno che Cecilia Pezza, giovane quanto grintosa e agguerrita consigliera comunale del Pd a Palazzo Vecchio, da sempre spina nel fianco per il sindaco rottamatore.

Questa sorta di sfogo è stato rubacchiato qualche giorno fa alla fine della trasmissione «L’ultima parola» in onda su RaiDue, dove Cecilia Pezza era ospite insieme ad Andrea Pugliese. Un dispettoso fuori onda che qualcuno ha pensato bene di rendere “pubblico”, facendo succedere un quarantotto e creando un bel po’ d’imbarazzi in casa Pd.

Il primo a sollevare la questione è stato Francesco Torselli, consigliere del Pdl, che ieri in apertura di consiglio comunale ha chiesto che Cecilia Pezza chiarisse le pesanti accuse rivolte — se pur pensando di essere “in onda” — al suo sindaco nonché compagno di partito. In sostanza: smentisse o chiarisse.

Il risultato è che la richiesta è finita in rissa, con tanto di abbandono dell’aula da parte del gruppo del Pdl. Dopo una sospensione del consiglio con una tormentata riunione dei capigruppo, il Pd ha ritenuto che Cecilia Pezza non dovesse spiegare un bel niente al consiglio, timbrando la richiesta di chiarimenti come «inammissibile».
Di tutt’altro avviso il Pdl che minaccia ora di rivolgersi alla magistratura. «Se il Pd non vuole discutere in consiglio le dichiarazioni della consigliera Pezza — ha detto Torselli — , porterò la questione direttamente in Procura». Questo perché si ritiene che «le dichiarazioni rilasciate nel corso della puntata del 5 ottobre scorso siano di una gravità assoluta e necessitano, da parte del sindaco e della maggioranza che governa Firenze, di una spiegazione netta e precisa, poiché in assenza di spiegazioni, mancherebbero le condizioni per proseguire con serenità a svolgere il nostro lavoro a servizio di Firenze».

Ad aggravare la situazione c’è il fatto che Cecilia Pezza è anche coordinatrice dell’esecutivo metropolitano del Pd. Che consente a Torselli di chiedere: «Dalla direzione metropolitana del partito del sindaco è questa l’idea che si ha di lui? Il coordinamento del Pd pensa che il sindaco di Firenze abbia instaurato un regime di terrore a Firenze tale che chi non lo sostiene alle primarie rischia il proprio posto di lavoro?»

E per aggiungere veleno ai veleni, sempre in casa Pd ieri il presidente del consiglio provinciale David Ermini ha attaccato il segretario regionale Andrea Manciulli: «Leggo che parteciperai alla costituzione del comitato Bersani a Santa Maria come segretario regionale Pd — scrive Ermini — . Questo non è corretto. Io ti ho votato e sei anche il mio segretario. Se vuoi costituire i comitati Bersani lo devi fare come semplice iscritto e non puoi utilizzare in modo improprio un ruolo che anche chi non vota Bersani ha contribuito a farti avere».
Olga Mugnaini