Bye bye facoltà. Almeno nell’organizzazione accademica, questo vocabolo è destinato a scomparire. Dal primo gennaio l’ossatura dell’Ateneo saranno i 24 dipartimenti, che finalmente hanno un proprio direttore. Le elezioni - poco appassionanti visto che 17 erano le candidature uniche, - hanno riconfermato al vertice solo due degli attuali presidi: Franca Alacevich per Scienze politiche e Saverio Mecca per Architettura. Per il resto, facce nuove. O quasi.

Il rettore Alberto Tesi, che plaude alla riorganizzazione in dipartimenti (“Un’unica struttura avrà la visione complessiva della didattica, della ricerca e del reclutamento del personale”), ha fatto il punto sulle prossime scadenze, visto che il primo gennaio UniFi cambierà volto.

A metà mese, via alle elezioni dei rappresentanti degli studenti. Poi, i direttori di dipartimento di ciascuna area eleggeranno due rappresentanti nel Senato, per il quale docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo andranno al voto il 23. Il 30 è il termine ultimo per presentare le candidature dei membri esterni – saliti con la riforma Gelmini da uno a tre, - che siederanno nel Cda. Per ora nessuno s’è fatto avanti. Ma qual è l’auspicio del rettore? “L’importante è che si tratti di persone che hanno a cuore il miglioramento dell’Ateneo. Potrebbe esserci una personalità della cultura. O, perché no, di Confindustria”. E proprio il 30, “per presentare alla città la rinnovata UniFi”, a Palazzo Vecchio si terrà l’inaugurazione dell’anno accademico.

Ma sul futuro incombono ancora tagli su tagli. Meno quindici milioni nell’Ffo del prossimo anno. La certezza si avrà solo con la Finanziaria. “Per ora non vogliamo neanche pensarci. Prepareremo un piano se il timore verrà confermato”, glissa Tesi. Le risorse di San Marco, nel caso, passerebbero da 235 milioni a 220. Una mazzata, considerato soprattutto che “dal 2009 ci hanno ridotto gli stanziamenti di 30 milioni e che da 2500 docenti siamo scesi a 1800”. Ma qualche buona notizia all’orizzonte c’è. Entro fine anno, taglio del nastro per le quindici aule di via Gino Capponi, dove studieranno i ragazzi di Lettere. Infine, entro il 2014 Filosofia verrà trasferita in via della Pergola. Ciò vorrà dire eliminare, tra piazza Savonarola e via Bolognese, due affitti che pesano 7-800mila euro sulle magre casse d’Ateneo.
Elettra Gullè