Firenze, 27 settembre 2012 - Tentata concussione e truffa: con queste accuse è stato arrestato a Firenze il chirurgo Paolo Macchiarini, 54 anni, luminare di fama mondiale, il primo ad aver realizzato con successo un trapianto di trachea. Il chirurgo si trova agli arresti ai domiciliari, come disposto dal gip Alessandro Moneti, su richiesta del pm fiorentino Giuseppe Soresina. Nell'inchiesta è indagata anche una caposala del reparto di chirurgia toracica dell'ospedale fiorentino di Careggi per concorso in alcuni dei reati contestati al superchirurgo. 
  

LE ACCUSE - A Macchiarini sono contestati cinque episodi di tentata truffa aggravata e un episodio di tentata concussione. Secondo quanto si apprende, i magistrati lo accuserebbero di aver proposto ad alcuni pazienti affetti da gravi malattie di rivolgersi a strutture private dove c'erano medici di sua fiducia per sottoporsi a interventi costosi, anche di cifre superiori ai centomila euro, sostenendo falsamente che la stessa operazione nella struttura pubblica era inadeguata o avrebbe richiesto lunghi tempi di attesa. Altri pazienti, invece, nonostante il chirurgo fosse legato da un contratto con l'ospedale di Careggi, sarebbero stato invitati a farsi operare da lui in regime di libera professione intramuraria. Anche qui il chirurgo avrebbe tirato in ballo, falsamente, i tempi di attesa del pubblico, nonché il rischio di essere operati da un professionista diverso. Il tutto, si legge negli atti, approfittandosi ''delle condizioni psicologiche di particolare fragilita''' del malato, solitamente di tumore, e dei suoi familiari. 

L'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Soresina avrebbe anche consentito di accertare che Macchiarini avrebbe attestato il falso nelle schede di accettazione e di dimissione di un paziente spagnolo suo amico, in modo da fornirgli accertamenti diagnostici a carico del servizio sanitario nazionale anche se il paziente era sprovvisto di tessera sanitaria europea. Questa vicenda era già circolata tempo fa, insieme alla voce che il paziente spagnolo fosse un parente di Pep Guardiola, l'ex tecnico del Barcellona, ma gli investigatori non hanno trovato conferma di questo particolare

 

I CASI ECLANTI -  Sono sei i casi che la procura contesta a Macchiarini, accusato di concussione, peculato, falso ideologico e materiale. Il chirurgo, ricordano gli investigatori, era ''dirigente medico'' all'azienda ospedaliera universitaria di Careggi in virtù di un incarico a tempo determinato del gennaio 2010.

L'inchiesta sarebbe partita proprio dalla denuncia della moglie del paziente, affetto da metastasi polmonari e cerebrali, al quale erano stati chiesti 150 mila euro per il ricovero in una struttura di Hannover, in Germania. Per la difficoltà della famiglia a reperire il denaro, il progetto sfumò. Fra gli altri casi ci sarebbe quello - anche'esso andato a vuoto - di un paziente affetto da un tumore maligno e ''già sottoposto a sei interventi chirurgici'', al quale Macchiarini avrebbe chiesto di sottoporsi a un ulteriore intervento in ''una struttura sanitaria privata, presumibilmente in Inghilterra, che avrebbe comportato una spesa pari a circa 130 mila euro''.

Macchiarini avrebbe spiegato che ''l'intervento avrebbe potuto essere effettuato solo a Londra dove operavano gli specialisti otorinolaringoiatri di sua fiducia, aggiungendo, contrariamente al vero, che non vi era possibilità che l'intervento, ritenuto urgente, venisse eseguito a breve nella struttura ospedaliera di Careggi''.

 

"SENZA SCRUPOLI" - Le risultanze investigative ''indicano una personalità priva di scrupoli'' visto che l'indagato agisce contro persone deboli a causa della malattia ''con l'angoscia di vedere la loro vita o quella dei congiunti in pericolo''. E' quanto afferma il gip Alessandro Moneti nell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico del chirurgo Paolo Macchiarini. ''La reiterazione della condotta indica come, senza dubbio, il nostro svolga la consueta attività professionale avendo in grande e prevalente considerazione il proprio portafoglio piuttosto che la deontologia professionale'', scrive ancora il gip che sul rischio di reiterazione del reato, aggiunge: "più che un pericolo è una ragionevole certezza''. Riferendosi poi alla caposala, anch'essa indagata, il giudice la definisce ''disponibile ad assecondare la voracità di Macchiarini''.  In un'intercettazione proprio la donna direbbe al chirurgo, riferendosi a un paziente: ''Se deve venire in Inghilterra tanto vale operarlo a Firenze'', e Macchiarini le risponde: ''Ma in Inghilterra posso chiedere molto di più''; al che la caposala a sua volta afferma: ''Allora in Inghilterra''. Queste e altre frasi fanno scrivere al gip Alessandro Moneti, nell'ordinanza:  

 

L'ARRESTO - Il blitz è stato svolto dalla Guardia di Finanza. L'uomo è stato arrestato subito dopo aver terminato un intervento Una notizia che sconvolge il mondo della medicina. Macchiarini dirige a Careggi l'Istituto europeo per le alte vie respiratorie. Vanta tra l'altro diverse collaborazioni anche con università americane.

Paolo Macchiarini, autore del primo trapianto di trachea senza farmaci antirigetto, lavorava a Barcellona quando e' stato chiamato nel 2008 a Firenze dall'allora assessore alla sanita' della Regione Toscana, Enrico Rossi. Avrebbe dovuto ottenere una cattedra universitaria per chiara fama, ma questa non gli è mai stata concessa.

Il chirurgo Paolo Macchiarini ha lasciato l'ospedale accompagnato da due investigatori a bordo di un'Audi blu uscita dal garage del reparto di chirurgia. Pantaloni e giacca blu, con se' aveva un trolley dove avrebbe radunato i suoi effetti personali. Il chirurgo e' apparso visibilmente provato, forse anche per la stanchezza dell'intervento che avrebbe concluso poco prima della notifica dell'ordinanza di custodia ai domiciliari e, avvicinato dai cronisti, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Ha destato sorpresa nel reparto di chirurgia toracica di Careggi l'ordinanza di custodia ai domiciliari del mago dei trapianti di trachea Paolo Macchiarini: il personale ed i degenti hanno appreso la notizia dai tg. Nei locali del reparto si trovano ora alcuni investigatori della Guardia di Finanza che stanno verificando uno dei computer in una delle stanze in cui lavora Macchiarini.

 

LA DIFESA - ''E' solo molto seccato di aver subito questa angheria ed è quasi pentito di essere tornato a lavorare in Italia''. Così l'avvocato Rosario Bevacqua, difensore del chirurgo Paolo Macchiarini, ha commentato lo stato d'animo del suo assistito, ai domiciliari per un'inchiesta della procura di Firenze. ''Si tratta di fatti vecchi, del 2010 - spiega il legale - e le accuse si riferiscono solo a tentativi di reato. Questo provvedimento si poteva anche evitare''.

 

DA CAREGGI PIENA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA - "La direzione di Careggi ribadisce piena fiducia nella magistratura e nel valore indiscusso del professionista Macchiarini accusato di fatti non attinenti alle sue attività di ricerca". E' quanto afferma in una nota l'Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, dopo l'arresto del chirurgo. "Come uomo di scienza di rilievo internazionale - si ricorda nella nota - Macchiarini ha avuto l'onore di pubblicare i suoi risultati nella prestigiosa rivista The Lancet e poche settimane fa è stato presentato sul The New York Times come uno dei maggiori protagonisti della medicina rigenerativa. La direzione di Careggi, nel prendere atto delle indagini in corso, si affida serenamente alla giustizia".

 

ROSSI . "FIDUCIA NEI MAGISTRATI, SPERO IN UN RAPIDO RITORNO" -  "Abbiamo fiducia nell'operato della magistratura fiorentina e al stesso tempo siamo fiduciosi che il professor Macchiarini riuscirà a dimostrare propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati''. Così in una nota il presidente della Toscana, Enrico Rossi, dopo aver appreso degli arresti domiciliari per il chirurgo toscano nell'ambito di un'inchiesta per tentate truffa e concussione. ''Macchiarini è indubbiamente un grande chirurgo'', afferma il presidente Rossi, e ''poche settimane fa sulla stampa internazionale il suo nome veniva indicato come un punto di riferimento imprescindibile della chirurgia d'avanguardia''. ''Mi auguro - continua - che possa riprendere quanto prima la sua attività professionale preziosa e per certi versi indispensabile per molti pazienti della Toscana e dell'Italia''.
''Se Macchiarini - osserva ancora Rossi - ha commesso errori o reati è giusto che ne risponda e che paghi davanti alla legge come deve accadere per tutti i cittadini, ma questo non mette in discussione la sua attivita' di ricercatore e di chirurgo la cui valutazione compete esclusivamente alla comunita' scientifica''.

 

LA STORIA PROFESSIONALE DI MACCHIARINI - Paolo Macchiarini, 53 anni, è nato a Viareggio e si e' laureato a Pisa in chirurgia toracica. Macchiarini è stato al centro di una vicenda professionale complessa.

Fu la notizia del primo trapianto di trachea fatto utilizzando cellule staminali, ed effettuato a Barcellona nel giugno 2008, a far partire una specie di corsa per riportare in Toscana il chirurgo. Intervistato in tutto il mondo, Macchiarini racconto' di essere fuggito da Pisa per non essere costretto al gioco delle raccomandazioni.

All'estero, e in particolare in Spagna ma anche negli Usa e in Gran Bretagna, Macchiarini riceverà presto una serie di riconoscimenti per le tecniche sperimentali che utilizza nei sui interventi sulla trachea. Venne quindi chiamato ad operare al policlinico di Careggi, a Firenze, dove Macchiarini effettuò i primi interventi nel marzo 2009.

Più difficile, però, si è rivelata la possibilità di offrire al chirurgo una cattedra come professore ordinario all'Universita' di Firenze. Anzi, proprio su questo si era aperta una vera e propria diatriba con il preside della Facolta' di Medicina e Chirurgia, Gianfranco Gensini, e nel luglio 2010, dopo altri importanti interventi su pazienti con tumore alla trachea o affetti da altre patologie, Macchiarini annuncia la sua partenza dall'Italia e l'invito per un incarico universitario e clinico al Karolinska Institutet di Stoccolma. A bloccare la sua chiamata diretta come professore ordinario sarebbero stati una serie di dubbi rilevati dai saggi nominati dall'Universita' fiorentina che dovevano analizzare il suo curriculum come docente.

Il luminare ha anche un incarico all'istituto Karolinska di Stoccolma.