Firenze, 12 agosto 2012 - «E’ STATA una tragedia», si sono  giustificati i proprietari del meticcio morto per il caldo dopo essere rimasto impiccato nella catena alla quale era stato lasciato legato. Ma sarà il magistrato a valutare la loro posizione. Domani mattina, infatti, le guardie zoofile dell’Enpa titolari dell’indagine sul decesso dell’animale, avvenuto in un podere di via dei Manderi, a San Donnino, depositeranno la notizia di reato in procura.

 

L’ipotesi dell’accusa è maltrattamento di animali, articolo 544 bis del nostro codice penale. I proprietari, una oppia, sono stati rintracciati in fretta: abitano nei paraggi. Si erano assentati per qualche giorno di vacanza e avevano lasciato il cane nel loro terreno agricolo, in una zona abbastanza isolata.

 

Probabile che l’animale avesse l’abitudine di scappare e quindi loro lo hanno legato. Una catena lunga, circa quattro metri, che avrebbe garantito al cane di muoversi con una certa libertà all’interno dello spazio a sua disposizione e di raggiungere i bidoni di acqua e cibo che i padroni si erano assicurati di garantigli.

MA,PROBABILMENTEa causa del caldo insopportabile, il cane ha cercato ugualmente di fuggire
dal recinto
. E’ salito sul tetto della sua cuccia, probabile che abbia cercato ripetutamente e nervosamente
di scalare la rete. Ma in questi movimenti ha finito per annodare la catena intorno a un telo
ombreggiante che avrebbe dovuto garantire un po’ di refrigerio alla sua casetta
. La catena tesa ha finito
per impedirgli qualsiasi movimento. Costretto a restare immobile, sotto il sole di lunedì scorso
— una delle giornata di maggiore  afa — senza bere, sarebbe stato stroncato da un colpo di calore.

Sarà comunque l’autopsia, disposta presso l’istituto di zooprofilassi,  a chiarire con esattezza la
causa dell’atroce decesso.

L’ENPA ha notato che il cane era comunque curato, circostanza che scaccia qualsiasi forma di dolo
da parte dei proprietari
. Resta la colpa dell’abbandono e il rimorso di non essersi assicurati delle
condizioni dell’animale: se qualcuno si fosse accorto subito che il meticcio si era impiccato con la
sua stessa catena, la morte poteva essere evitata. Invece sono passati diversi giorni prima che qualcuno
lo notasse. Al momento del rinvenimento, la rigidità della carcassa faceva pensare che fosse deceduto
da almeno venti ore.

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