Firenze, 3 agosto 2102 - Come nella migliore tradizione fiorentina, il cordolo di Ponte Santa Trinita ha generato due partiti: quello di chi grida allo scandalo e quello di coloro che invece difendono a spada tratta il divisorio salva-pista ciclabile.

Solo una questione di estetica? Trattandosi di uno dei ponti più belli ed eleganti di Firenze non sarebbe in ogni caso questione di poco conto. Ma c’è anche chi, pur guardando il problema dal punto di vista del decoro, resta un convinto sostenitore del divisorio in pietra. Ad esempio l’associazione Città Ciclabile: «C’è voluto un anno, durante il quale i ciclisti hanno spesso rischiato la propria incolumità, per realizzare il contestato cordolo a delimitare la pista ciclabile, regolarmente invasa dai mezzi a motore — afferma Carla Lucatti di Città Ciclabile Onlus —. La nostra associazione, nel ricordare quanto siano urgenti tanti altri interventi per garantire sicurezza ai circa 30.000 ciclisti cittadini, fa presente che a rovinare il Ponte a S. Trinita in maniera ben più grave è lo smog creato dai mezzi a motore che ogni giorno lo attraversano, scatenando reazioni chimiche che degradano la pietre forte. Chi si muove in bici invece, fra tanti rischi e difficoltà per piste ciclabili assolutamente insufficienti, oltre a salvaguardare la salute di tutti favorisce anche la conservazione dei nostri preziosi monumenti».


Altrettanto determinata è la difesa dell’associazione FirenzeInBici, che per prima cosa ricorda quanto fino ad ora la corsia ciclabile sul Ponte Santa Trinita fosse invasa dagli automobilisti: «Ora, grazie alla separazione in pietra i pericoli sono radicalmente ridotti — sostiene Valerio Parigi — . Il cordolo in via di installazione è in sostanza uno stretto marciapiede, in pietra, esteticamente neutrale, simile a quelli già presenti anche sul ponte. Viene il sospetto che le alte grida non abbiano neanche atteso di vedere l’opera finita, manifestando così la loro pretestuosità. “Orribile” in realtà è la bolgia di traffico aggressivo ed invasivo che attanaglia Firenze, persino nel suo centro storico. L’uso della bici, per fortuna già piuttosto diffuso fra i fiorentini, è una valida alternativa a cui dare più spazio e sicurezza, con la realizzazione di piste ciclabili protette dall’invasione continua e abusiva di altri mezzi di trasporto».


Da qui l’invito agli amministratori da parte dell’associazione Fiab Firenzeinbici a non cedere alle pressioni e a proseguire nello sviluppo della rete ciclabile cittadina.
 

Olga Mugnaini