Firenze, 14 luglio 2012 - In sordina, confuso tra i delegati fiorentini e un nutrito gruppo di veltroniani. All'assemblea che dovrebbe lanciare la sua candidatura alle primarie contro Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi partecipa da attore non protagonista, quasi da comparsa. Si capisce che ai suoi occhi, lo spettacolo non e' 'il piu' bello del mondo dopo il bing bang', per citare una canzone di Jovanotti che e' diventata la sua personale colonna sonora. Un giudizio che Renzi riesce a nascondere ai taccuini dei cronisti, ma che rivela a un gruppo di amici, incrociati nei pressi del caffe' Palombini. "La relazione di Bersani? Quest'assemblea nazionale?" gli chiedono. E lui sibila in romanesco: "Du palle...". L'assemblea nazionale di Matteo Renzi inizia e finisce con l'intervento del segretario. Accaldato, un po' annoiato, il sindaco di Firenze e' seduto oltre la meta' della sala tra i fedelissimi fiorentini e qualche veltroniano. Quando si alza, ai giornalisti racconta "del bicchiere mezzo pieno" che lui vede nelle parole di Bersani. In fondo, spiega, ha detto che le primarie si faranno. "E noi ci stiamo", dice Renzi.
Ma quando lascia l'assemblea, per andare a prendere un caffe' con i collaboratori piu' stretti, il sindaco non nasconde la delusione. "Che te ne pare di Bersani?", gli chiede un amico che lo incrocia. "Beh, non mi e' parso
entusiasmante. Non aggiungo altro, c'e' la stampa", dice indicando i cronisti della Dire che lo seguono. Ma quando un altro si stupisce perche' Renzi va gia' via, il sindaco e' un po' piu' diretto. "Du' palle...", dice.
I cronisti annotano e gli chiedono se e' vero che tema di prenderlo in saccocia per via dello slittamento delle primarie. "No, io dico che con lo slittamento delle primarie e' Bersani che pensava di mettercelo in saccocia. Ma a noi invece cosi' va benissimo". E perche'? "Ha detto che le primarie si fanno, giusto? Lo avete sentito tutti. In fondo se le primarie si fanno il 3 dicembre invece del 14 ottobre abbiamo tempo in piu'' per lavorare. Vuol dire che andiamo a fare campagna al Sud, l'abbiamo un po' trascurato".
RENZI E LA CANDIDATURA DI BERLUSCONI - "Il Pd ha l'opportunità di tirare un calcio di rigore e non deve sbagliarlo". Matteo Renzi legge così la candidatura di Silvio Berlusconi, vista nell'ottica del Pd. "Non dobbiamo sottovalutare Berlusconi, perché lo abbiamo fatto troppe volte in passato e sarebbe un errore storico", dice il sindaco di Firenze. "Dopo di che - osserva - lui per far dimenticare i suoi anni di governo dovrebbe usare un supplemento di fantasia. A noi, invece, spetta il compito di non dividerci in berlusconiani e anti-berlusconiani".
"Noi non faremo come i giovani del Pdl. Non appena Berlusconi ha detto che si candidava, Alfano e i giovani del Pdl si sono messi in riga. Noi faremo l'opposto", dice il sindaco di Firenze che poi twitta all'ex guardasigilli: "Bersani ha detto: primarie entro il 2012. Bene. Noi non faremo passi indietro come @angealfa con il suo capo. Noi ci saremo ".
Del discorso di Bersani, Renzi guarda "il bicchiere mezzo pieno. Ci aspettavamo che oggi partissero ufficialmente le primarie, che si sarebbero tenute poi il 14 ottobre. Invece Bersani fa slittare tutto all'assemblea di settembre e assicura che le primarie si terranno entro fine anno. Va bene, sono smentiti i timori di chi diceva che le primarie non si sarebbero tenute. Io una settimana dopo che si saranno scritte le regole di primarie trasparenti e aperte, sono in campo". Primarie vere, ripete Renzi, "non il festivalbar".
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