Firenze, 13 giugno 2012 - Strangolò Vanessa Simonini, 20 anni, 'colpevole' di non aver ceduto alle sue avances. La Corte d'Appello di Firenze ha ridotto da 30 a 16 anni la pena inflitta col la sentenza di primo grado a Simone Baroncini, 37 anni. L'omicidio avvenne la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2009 a Gallicano (Lucca).

Lo 'sconto' sulla pena è frutto di un calcolo matematico. A Baroncini, condannato dal tribunale di Lucca per omicidio, sono state riconosciute le attenuanti generiche, bilanciate così con l'aggravante dei futili motivi già stabilita nel primo processo. In questo modo la riduzione di un terzo di pena dovuto per aver scelto il processo con rito abbreviato è stato computato su una base di 24 anni, e non di 30 come fatto nel primo grado. Confermati interamente, invece, i risarcimenti alla famiglia: 300.000 euro a testa ai genitori di Vanessa, e 130.000 euro per ciascuna delle due sorelle.


La sera del 7 dicembre 2009 Baroncini, operaio, di Pisa, uccise Vanessa mentre erano in auto dopo che era andato a prenderla per portarla ad una festa con altri amici. Baroncini la aggredì e la strangolò dopo l'ennesimo rifiuto alle avances. In seguito all'omicidio l'operaio tentò di suicidarsi con i gas di scarico ma non ci riuscì, quindi nella notte chiamò i carabinieri inventando una falsa aggressione e poi confessando la verità alcune ore piu' tardi.


Oggi, a Firenze, ad ascoltare la lettura della sentenza c'erano in aula alcuni familiari ed amici di Vanessa che hanno esposto anche cartelli in ricordo della giovane. Le motivazioni saranno disponibili tra 90 giorni.