Firenze, 4 giugno 2012 - Le indagini sugli oltre 250 milioni di euro spartiti dopo essere transitati da conti bancari della Svizzera, e raccolti da centinaia di investitori italiani presso la finanziaria Rothinvest proseguono: ma a distanza di una settimana da arresti e perquisizioni a carico dei gestori della società, nessuno dei clienti sta facendo richiesta di restituzione del denaro affidato. La circostanza viene rilevata con una certa curiosità da procura di Firenze e carabinieri del Ros.


Secondo quanto emerge, finora nessuno dei clienti italiani (500 solo in Toscana), si è presentato alla procura di Firenze o al Ros dei carabinieri per sapere che fine ha fatto il denaro affidato con la promessa di interessi annui tra il 9 e il 10%. I soldi erano stati affidati ai responsabili della Rothinvest, quattro dei quali sono stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della raccolta del risparmio, mentre resta ancora irreperibile il capo dell'organizzazione, l'americano con base in Maremma Robert Da Ponte, su cui pende un mandato di cattura.


Da Ponte è uno dei cinque direttori generali della Rothsinvest Asset Management, società svizzera di investimenti che gestisce anche i beni personali dei banchieri Rothschild. Spendendo questi rapporti, Da Ponte, che teneva la 'cassa' della pur meno blasonata Rothinvest, - societa' non autorizzata alla raccolta del credito -, si era reso credibile in Italia per una rete di centinaia di investitori dei quali al momento, pero', non c'e' traccia. Oltre ad interessi vantaggiosi, i professionisti di Rothinvest garantivano ai clienti l'anonimato rispetto al fisco italiano. E comunque i pm di Firenze stanno indagando anche per truffa.

Gli inquirenti stanno identificando i numerosi clienti della Rothinvest anche attraverso l'esame dei contratti sequestrati durante le perquisizioni fatte nei giorni scorsi ai professionisti arrestati: Salvatore Aria, 40 anni di Tradate (Varese) domiciliato a Teano (Caserta); Alfredo Tortorici, 41 anni di Palermo, abitante a Cassina de' Pecchi (Milano); Mario Bevilacqua, 58 anni, di Follonica; Stella Terzianz, 63 anni di Roma. Insieme a Da Ponte sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della raccolta del risparmio poiche' la Rothinvest non risulta autorizzata ad esercitare in Italia questo tipo di attivita'.