Firenze, 17 maggio 2012  - Renzi replica a Luigi Lusi. Fuori le carte, i conti, le fatture e vediamo chi dice bugie. Il Renzi lancia la sfida al senatore Luigi Lusi che avrebbe detto alla giunta per le immunita' di Palazzo Madama di aver dato 70 mila euro al 'rottamatore'.

 

''Lusi due la vendetta - scrive Renzi sul suo profilo facebook riferendosi a quanto riportato stamani da alcuni media - torna alla carica e riprova a coinvolgermi nella vicenda dello scandalo ex Margherita. Dice di avermi dato dei soldi. Due mesi fa erano 140 mila euro. Oggi siamo scesi a 70 mila. Sarà la crisi... '', ironizza Renzi.

 

''Torno a chiedere - aggiunge - ciò che dico dall'inizio di questa vicenda. Lusi e la Margherita pubblichino sul sito tutte le fatture e tutto ciò che è stato finanziato...Tutto. A quel punto non c'è trucco, non c'è inganno. E vediamo chi dice bugie.  Quanto a me - prosegue - non solo confermo che non ho mai preso una lira, come è  facilmente riscontrabile dai bonifici, dagli assegni e dai documenti. Ma continuo a dire come faccio dalla Leopolda 2010 che il finanziamento ai partiti va abolito, subito. Se qualcuno pensa di usare di mezzucci per mandare messaggi in codice, sappia che mi hanno insegnato che si deve aver paura di tante cose, ma mai dei ladri. E che il posto  dei ladri non è  (o non dovrebbe essere) il Parlamento''.

Renzi poi, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa, ha detto che  querelera' l'ex tesoriere della Margherita e senatore del Pd Luigi Lusi.  ''Faremo - ha spiegato Renzi - tutte le azioni, di natura civile e penale, verso chi dice cose non corrette; anche verso chi su Twitter scrive che ho preso bustarelle da 70 mila euro. Gli eventuali risarcimenti andranno in beneficenza all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze''.
 

Ai giornalisti che gli hanno chiesto se ha, in queste ore, ricevuto messaggi di solidarieta', Renzi ha risposto: ''No, da parte di chi? Da parte del Pd ?''. ''Ho ricevuto - ha continuato il sindaco - tanti messaggi dai miei amici amministratori locali, da Torino a Palermo, ma da personalita' nazionali no. E' evidente che la battaglia contro il finanziamento pubblico ai partiti segna su questo punto un elemento evidente''.

 

A chi invece gli ha chiesto se crede ad un 'disegno' contro una sua eventuale candidatura alle primarie, il sindaco-rottamatore ha spiegato di non credere ''ai complotti, alle macchine del fango. Io non ci credo, la realta' dei fatti verra' fuori; con serenita', aspettiamo le carte''.