Firenze, 10 maggio 2012 - Operazione "Truffa Solare", militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze stanno dando esecuzione a tre misure cautelari personale (uno in carcere e due ai domiciliari) disposte dal GIP presso il Tribunale di Firenze – dottoressa Silvia Cipriani –, nei confronti dell’ex amministratore della Italia Solare Industrie S.r.l. (ISI), del rappresentante in Italia della Mercatech Limited e Mercatech Inc., e dell’ex direttore del personale della ISI srl. I reati contestati sono truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.

Contestualmente alle misure cautelari, 160 finanzieri stanno dando esecuzione anche al sequestro preventivo delle somme (14,8 milioni di euro) frutto delle attività illecite contestate tra cui conti correnti bancari (54), portafogli titoli (49), quote di società di capitale (10); e a 45 perquisizioni domiciliari e locali nelle provincie di Firenze, Roma, Viterbo, Milano, Treviso, Rieti, Terni, Avellino, Palermo e Trapani.

E' Massimo Fojanesi, ex amministratore della Isi, la persona per la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze. Gli altri due manager coinvolti nell'inchiesta sulla Ex Isi,  per i quali e' stato disposto l'arresto ai domiciliari dal Gip di Firenze,  si trovano all'estero. Si tratta  di Stefano Cevolo, 52 anni di Montefiascone (Viterbo), amministratore delegato della Mercatech e presidente della Sol Energes, poi diventata Isi, e Paolo Corati, 57 anni di Napoli, direttore del personale e finanziario della Isi, Italia Solare Industrie, ma secondo gli inquirenti amministratore di fatto dell'azienda.
 

I due si troverebbero negli Usa e in Colombiae pertanto non sono stati raggiunti, al momento dalla guardia di finanza che stamani ha eseguito invece l'ordine di custodia cautelare in carcere per l'amministratore della Isi, Massimo Fojanesi.

 

Proprio tre giorni fa per la ex è stata disposta dal tribunale fallimentare di Firenze la vendita il 24 luglio ad un prezzo base di 12,6 milioni. Si tratta del secondo tentativo di vendere la ex Isi, dichiarata fallita lo scorso giugno, dopo che l'aggiudicazione all'asta da parte della Easy Green, la società che avrebbe dovuto subentrare, è decaduta a causa del mancato versamento della somma necessaria nei termini fissati.

C'è rabbia e sconcerto tra gli operai della ex Isi di Scandicci una volta appresa la notizia degli arresti per bancarotta fraudolenta: ''Questa notizia - commentano i lavoratori - dà ragione ai nostri dubbi sulla cessione dello stabilimento da parte della Electrolux alla Isi. L'accordo per la reindustrializzazione, firmato tre anni fa al Ministero, prevedeva a favore della Isi milioni di euro, oltre allo stabilimento, per avviare la nuova produzione e 60 mila euro per ogni operaio presente. Ai lavoratori dovevano invece essere garantiti tre anni di occupazione ma così non è mai stato''.

Per questo motivo, gli operai si sono recentemente rivolti a uno studio legale per ''chiedere i danni per gli anni di mancato lavoro e la mancata possibilità di accedere alla mobilità''. I lavoratori hanno anche spiegato che stamani ''sono venuti in fabbrica i magistrati insieme al curatore fallimentare per acquisire materiali'' relativi all'inchiesta.

L’indagine svolta dalle Fiamme Gialle fiorentine nasce dal fallito tentativo di riconversione industriale dello stabilimento di Scandicci (già sede delle Electrolux Italia S.p.a.), promesso dagli amministratori della società Italia Solare Industrie S.r.l. controllata dal gruppo statunitense “Mercatech”. L’operazione è naufragata con il fallimento (8/6/2011) dell’ISI srl.

Nel 2008 infatti la Electrolux Home Products Italy S.p.a. aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Scandicci ove da anni produceva frigoriferi. Per diminuire l’impatto sociale di tale scelta, l’Electrolux offrì il suo sito produttivo ad un gruppo di società umbre, Energia Futura S.r.l. e Sol Energes S.r.l. (quest’ultima poi divenuta Italia Solare Industrie, società di riferimento sul territorio nazionale del gruppo statunitense Mercatech). L’articolato piano industriale di rilancio della struttura produttiva proposto aveva ottenuto l’avallo di tutte le organizzazioni sindacali e del Ministero del Welfare dell’epoca.

Le indagini, realizzate attraverso l’analisi dei bilanci, degli atti societari e dei flussi finanziari connessi agli innumerevoli trasferimenti patrimoniali allo stato, hanno però fatto venire alla luce distrazioni patrimoniali per circa 12,9 milioni di euro (alla base del reato di bancarotta fraudolenta) nonchè una complessa truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Regione Toscana è stata la prima vittima del complesso piano truffaldino, dato che aveva investito oltre 1,9 milioni di euro per la formazione del personale, lo sviluppo di nuove tecnologie, nonché per la stabilizzazione della posizione lavorativa degli ex dipendenti della Electrolux.

Sono stati inoltre realizzati ulteriori tentativi di truffa (non andati a buon fine) nei confronti dell’INPS (gli indagati hanno dichiarato il falso sostenendo di avere in corso affidamenti per nuove commesse).

La bancarotta fraudolenta si è sostanziata, invece, nella sottrazione alla garanzia dei creditori di 12,9 milioni di euro. In tale contesto, a partire dal 2008, sono stati falsificati i bilanci e le altre scritture contabili mediante indebite e false capitalizzazioni di costi e di immobilizzazioni.