Firenze, 29 marzo 2012 - IL LICENZIAMENTO per motivi economici di Sauro Certini, autista di Autolinee Toscane residente a Rufina, ha scatenato le dure condanne dei sindacati, di categoria e non, che gridano allo scandalo, chiedono il reintegro del lavoratore e promettono uno sciopero regionale dei trasporti, per proclamare il quale hanno già attivato le relative procedure.

 

Comunicati di solidarietà dai sindacati sono giunte anche da altre province. Certini è infatti il primo lavoratore licenziato dalle aziende di trasporto dall’inizio dell’era dei tagli. Aziende che fino ad oggi hanno promesso il mantenimento dei livelli occupazionali. Questo licenziamento, però, potrebbe rappresentare un precedente importante, anche alla luce del nuovo articolo 18.

 

«È un atto vergognoso: l’azienda ha di fatto anticipato la riforma del lavoro» tuona la Rsu di Ataf, che fa notare come la lettera di licenziamento sia firmata dall’amministratore delegato di Autolinee Toscane, Jean-Luc Laugaa, «lo stesso amministratore delegato di Gest, che pochi giorni fa sembrerebbe aver fatto pressioni sui lavoratori della tramvia per impedirgli di scioperare ed è lo stesso che si presenta come papabile acquirente di Ataf Gestioni».

 

AUTOLINEE TOSCANE, di proprietà al 100% di Ratp, ha infatti presentato domanda per partecipare al bando per la privatizzazione di Ataf e c’è chi non esclude che, con la gara unica regionale, i francesi abbiano interesse alla gestione dell’intero trasporto regionale. Alla luce di quanto successo, la Rsu Ataf chiede perciò che aziende come Autolinee perdano la possibilità di partecipare a qualsiasi gara, «dato che non rispettano il principio fondamentale su cui si basa la nostra Costituzione».

 

«Un comportamento inaccettabile, andremo fino in fondo», è stata la reazione a caldo di Andrea Viciani, segretario della Filt Cgil. La condanna è arrivata anche dalla Rsu di Fsbusitalia-Sita nord, che chiede l’intervento di Regione, Provincia, Prefetto e di tutte le forze politiche a sostegno della vertenza che si è aperta. «Ricordiamo alla dirigenza di Autolinee Toscane – si legge nella nota diffusa dalla Rsu – che prima di arrivare a licenziare è possibile trovare forme e soluzioni diverse per ricollocare il personale».

 

E, in ogni caso, conclude la nota, «l’articolo 18 non si tocca. Siamo pronti a scendere in sciopero anche ad oltranza in difesa dei nostri diritti». Dura condanna anche dai sindacati di Li-nea che ritengono il licenziamento «una provocazione ed un tentativo pioneristico con il quale si vuol dare un messaggio ben preciso da parte della proprietà di Autolinee». «Ancora una volta – è la reazione delle segreterie provinciali di Siena di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl – i lavoratori pagano in base alla riorganizzazione del tpl in Toscana voluto fermamente dalla Regione e che, se non corretto, produrrà ripercussioni sulla mobilità dei cittadini nonché un esubero di personale nelle aziende di tpl». 

                                                                                                                                                                            mo.pi.