Firenze, 5 marzo 2012 - Una girandola di supplenti. “Da settembre, mio figlio si è trovato di fronte venti maestre diverse”, tuona un genitore. Succede alla scuola dell’infanzia Matteotti del comprensivo Poliziano, dove alcune mamme sono talmente preoccupate che preferiscono andare a riprendere i bambini all’ora di pranzo. “In quella scuola regna il caos – sfogano la loro rabbia i genitori -. E poi ci vengono a dire che i piccoli sono agitati. Ci sarebbe da stupirsi del contrario!”.

 

Maestre spesso assenti e fondi per i supplenti che scarseggiano: ecco cosa c’è alla base dei problemi che si registrano alla Matteotti. Per carità, si tratta di un male comune a molte scuole, ma parlando con i genitori si ha l’impressione che in quell’istituto la situazione sia particolarmente grave. Cristina, una delle mamme, punta il dito contro l’assenteismo di certe insegnanti. “I certificati medici sono praticamente all’ordine del giorno. Non voglio entrare nel merito delle singole situazioni, ma è inaccettabile che non si pensi al benessere dei bambini, che vengono privati delle figure di riferimento. Per non parlare della didattica, che va a carte quarantotto”. Un esempio? In una sezione l’attività motoria, pur prevista dal programma, non viene svolta. “Una delle docenti si trincera dietro il fatto che è anziana e che quindi non può sudare. L’altra, che invece ha dato la sua disponibilità, si presenta a scuola per due-tre giorni e poi sparisce per dieci. Da settembre, non avrà fatto più di 35 giorni lavorativi”.

 

Parole che pesano come pietre quelle di Mirco. Che aggiunge: “I bambini di tre anni, che hanno fatto l’inserimento a settembre, si trovano spaesati. E non vogliono andare a scuola perché si sentono abbandonati. Ecco il risultato di questa incapacità a mandare avanti l’istituto”. Uno dei momenti più “imbarazzanti” della giornata va in scena alle 16.30, quando le mamme e i papà si trovano costretti ad una “caccia al tesoro per ritrovare il proprio figlio” che lascia senza parole. Sì, perché i bimbi vengono smistati tra le classi. E sapere dove sono a fine giornata diventa un’impresa. “Una follia – sono inviperite le mamme -. L’altro giorno ho chiesto a una custode dov’era mia figlia e lei mi ha candidamente risposto ‘Non lo so. Non è compito mio’”. “Lasciamo i bambini in un’aula e li ritroviamo in un’altra – raccontano i genitori -. Ma c’è di più: le maestre non si preoccupano di verificare se la persona che è venuta a riprendere un certo bambino è davvero la mamma o una parente”. “Le deleghe non vengono mai verificate – accusano i genitori -. È da ottobre che facciamo presente questa grossa lacuna sul versante della sicurezza. Ma siamo punto e accapo”.

 

Nel mirino c’è la preside Maria Laura Simonini (che non siamo per ora riusciti a contattare): “Siamo di fronte ad una cattiva gestione dell’istituto, non in grado di gestire le assenze delle maestre”, si sfogano le mamme. “In tutto questo sfacelo, è ridicolo che si arrivi a colpevolizzare i bambini. Sono loro ad esser persi di vista. Invece, dovrebbero essere al centro di tutto”, scuote il capo un papà. Che conclude: “Mio figlio ha 5 anni e fa solo scarabocchi. Ovvio, perché in questo marasma l’attività didattica passa in secondo piano. E poi manca il materiale didattico basilare. A Natale noi genitori abbiamo fatto una colletta per comprare una lavagna…”. 

Elettra Gullè