Firenze, 25 dicembre 2011 - L'avvento di Firenze è stato scosso nel profondo. Quella Betlemme che dovrebbe diventare ogni città del mondo se ci si porta all’altezza dei poveri e a cogliere davvero il senso del Natale - e che ha qui anche un fiore di giglio ad accogliere un bambino da salvare dal freddo, dall'inospitalità, è stata percorsa dalla violenza contro i senegalesi. Accogliere è anche “garantire la sicurezza per tutti: non solo per gli italiani, non solo per i senegalesi, ma per tutti quelli che lavorano nel nostro paese e qui vivono, qualunque sia la loro cittadinanza e la loro origine”, ha osservato il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi.
 

 

'Fiore nostro fiorisci ancora” auspicava Mario Luzi e la risposta di migliaia e migliaia di persone, di ogni colore, a quella violenza insensata e fondata su premesse ideologiche da dissipare, ha dato l'immagine e la sostanza di una fioritura umana, apportatrice di fraternità. Al tempo stesso si registra un ritmo più sobrio a dettare il tempo di questo Natale, sicuramente sta maturando un altro linguaggio, una purificazione, uno svelenire le parole che diventano aggressione. La Comunità di Sant'Egidio il Natale lo vive accanto agli amici di tutto l'anno: immigrati e senza fissa dimora, nomadi, anziani e bambini, e ancora i detenuti. Preceduto da cene nelle stazioni e nelle emergenze freddo (che saranno fatte anche la sera del 31 dicembre), il pranzo di Natale, preparato in collaborazione con l'arcidiocesi, vedrà insieme oltre 350 persone, il 25 dicembre, ciascuna invitata personalmente, nella Chiesa di Santo Stefano in Ponte Vecchio. Nella chiesa e al pranzo sarà presente l'arcivescovo Giuseppe Betori. Sono stati invitati per un saluto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, alcuni consoli, personalità che sono amiche della Comunità. Il pranzo sarà preparato e offerto da 'Guido Guidi', dall’Ucid e dall’associazione ‘The Club Firenze’ di Filippo Ricci. A tavola crostini toscani, formaggi misti e salumi, lasagne, peposo dell’Impruneta con purè e ceci, zampone e lenticchie, frutta di stagione, panettone e pandoro con crema.
 

 

La tavola sarà imbandita il 29 dicembre anche nel carcere di Sollicciano. Tra Sollicciano, il 'Gozzini' e la casa circondariale di Empoli si svolgerano alcune merende. E per tutti un regalo speciale, che è stato possibile preparare grazia alla fattiva collaborazione di 'Bartolini Corriere Espresso'. Il primo gennaio, dunque, il corteo a Firenze di 'Pace in tutte le terre'. Intanto si prepara il 'Caffè concerto' dell'epifania a Montedomini, con gli anziani.
 

 

Intorno a questi momenti gravita la collaborazione di tanti amici che a vario titolo danno una mano: dall'Ente Cassa di Risparmio a 'Bartolini Corriere Espresso', il Dopolavoro ferroviario, 'Guido Guidi' e l'Ucid, e ancora, per i generi alimentari, Sibe, Acqua Panna, Fanti Ortofrutta, Marzi (per la carne', il Gruppo alimentare in Toscana e Dream Fruit, senza dimenticare le ditte tessili di Prato, La Neutro Roberts, Martelli Proraso, e ancora 'Il Ceppo', Fibbi, Soffici, la Compagnia del viaggio, Aretex, Gammatex e Alpaco.

 

Insomma c’è un altro passo in movimento, che il primo gennaio 2012 si farà sentire nelle strade del centro, per il corteo di ‘Pace in tutte le terre’, da Santa Maria Novella (qui l'appuntamento alle 16) a San Lorenzo, nel mercato centrale, a San Silvestro in Borgo Pinti, con cittadini e immigrati, in particolare gli amici della Scuola di Italiano della Comunità di Sant'Egidio e la comunità senegalese. E' il laboratorio di un’umanità che non si lascia intimidire e che si propone e che fa giungere il suo sostegno al messaggio di Benedetto XVI dedicato all'educare alla giustizia e alla pace.