Firenze, 21 dicembre 2011  - Violenza sessuale, in un caso a danno di un minorenne, e maltrattamenti: con queste ipotesi di reato è stato arrestato il settantenne Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità Il Forteto nel Mugello che per anni ha accolto minori o adulti che vivevano in situazioni di disagio. Fiesoli, che si era autosoprannominato "il Profeta", avrebbe soggiogato giovani in stato di debolezza psicologica, allontanandi dalla famiglia d'origine e praticando sistematicamente l'omosessualità per, a suo dire, "allontanare la materialità" dalle sue giovani vittime.

Rodolfo Fiesoli e' da questa mattina nel carcere fiorentino di Sollicciano e gli inquirenti hanno perquisito la sua abitazione. Secondo chi lo accusa, sarebbero sette le denunce e una ventina le testimonianze gia' raccolte, il fondatore di quella che e' spesso citata come una delle comunita' modello per il recupero dei minori, in realta' oltre agli abusi sessuali utilizzava ''metodi educativi coercitivi''. Per punizione, oltre ad essere picchiati, alcuni ragazzi sarebbero stati chiusi per ore nelle celle frigorifere. Anche tra alcuni adulti il settantenne avrebbe predicato l'omosessualita': all'interno vigeva la separazione tra ragazzi e ragazze e ai coniugi veniva chiesto di non aver rapporti sessuali. I fedelissimi di Fiesoli avrebbero detto che ''i ragazzi rifiorivano'', mentre stamani lui avrebbe ribadito di ''aver sempre fatto del bene all'umanita'''. Secondo quanto si e' appreso, nelle denunce si parlerebbe di riunioni serali obbligatorie durante le quali ''veniva fatto un lavaggio del cervello anche per far ammettere eventuali innamoramenti tra gli stessi ragazzi''. Qualcuno l'avrebbe paragonato a una 'setta'.


Fiesoli avrebbe approfittato di quelli che dimostravano di avere una personalita' piu' debole, sempre secondo chi lo accusa, che venivano indotti al ''distacco totale dalle famiglie''. E proprio il padre  di uno di questi ragazzi, nella primavera scorsa, avrebbe denunciato il cambiamento dell'atteggiamento del figlio dopo l'ingresso a Il Forteto, dove oggi vivono un centinaio di persone. Da qui sarebbe partita l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuliano Gianbartolomei. Domani Fiesoli incontrera' in carcere il suo difensore, l'avvocato Lorenzo Zilletti.

 

La risposta del Forteto

Le attivita' della Cooperativa Agricola Il Forteto, ''i suoi atti ed i suoi comportamenti sono sempre stati
caratterizzati dalla massima correttezza nei confronti dei soci, dei dipendenti e di quanti sono venuti in contatto con Il Forteto nei suoi trentacinque anni di attivita'''. E' quanto si legge in una nota diffusa dopo l'arresto di Rodolfo Fiesoli, 70 anni, fondatore della comunita' per minori disagiati, che nel corso degli anni ha dato vita a una delle aziende agricole piu' importanti della Toscana. Nella nota si annuncia che i soci intendono tutelare ''nelle sedi competenti con ogni mezzo e con il massimo dell'impegno'' l'operato de Il Forteto.

''La Cooperativa, riponendo totale fiducia nell'attivita' della magistratura - conclude la nota -, intende inoltre esprimere la piena solidarieta' al socio Rodolfo Fiesoli, coinvolto nella vicenda, nella certezza che chi lo ha conosciuto ed ha conosciuto Il Forteto sapra' dare la giusta dimensione alle notizie talvolta imprecise nella loro formulazione''.