Rignano sull'Arno (Firenze), 19 ottobre 2011 - Anni di richieste e lotte dei genitori Rignanesi per far smantellare il tetto in Eternit di una vecchia fabbrica dismessa a pochi metri dalla scuola. Anni in cui le scuole venivano ampliate giungendo a ridosso della fabbrica. Anni in cui molti, anche dell’amministrazione, si erano impegnati per un corretto smaltimento del tetto. Ed alla fine ecco i lavori. Improvvisi, inaspettati per molti e sicuramente per i genitori dei bambini che frequentano le scuole di Rignano sull’Arno.

 

Ma lo stupore è presto seguito dallo sgomento quando un cartello, appeso ad un nastro che dovrebbe delimitare il cantiere, riporta a chiare lettere che si sta provvedendo allo smantellamento della superficie in eternit. I bambini giocano nel giardino sottostante, circa trenta metri in linea d’area, ignari di cosa sta accadendo come ignare sembravano le maestre. È un genitore, che nella giornata di Venerdì 14, si accorge di quanto sta avvenendo. Non perde un attimo e chiama a scuola. Tutti i bambini rientrano nelle proprie aule “a scopo precauzionale” ci sussurra qualcuno.

 

Sopra il noto tetto ci sono due uomini con tanto di tuta. Esplode così la rabbia dei genitori, che reclamano immediatamente spiegazioni su quanto sta accadendo. Inizia il tam-tam per capire cosa deve essere fatto “per tutelare i bambini” ci raccontano alcune mamme. Comune, Asl, Arpat, scuole e quanti era possibile contattare vengono bersagliati dai genitori per chiarire una situazione che appare, ai loro occhi, incredibile quanto pericolosa. Nella tarda serata, l’idea di scrivere una lettera dai toni forti e concisi che chiarisca ed interrompa questo spiacevole episodio. Una lettera che giunge sui banchi del sindaco di Rignano e di tutti i consiglieri. Anche alla Provincia di Firenze, come alla stessa Regione Toscana, maggioranza ed opposizione, viene inviata una copia della lettera.

 

Non ha colore politico la protesta “ perché la salute dei nostri bambini – continua una mamma – non è ne di destra ne di Sinistra”. Arpat, Asl 10, Società della Salute sono gli altri enti a cui giunge il reclamo. È chiaro il punto di arrivo dei genitori che contestano una metodologia di lavoro che ha peccato d’informazione come di controllo. “Nessuno ci ha avvisato – continuano i genitori - e nessuno si è preoccupato di avvertire la scuola di tale intervento. Ad averlo saputo prima potevamo benissimo decidere di non mandare, almeno per uno o due giorni, i nostri figli a scuola”.

 

Ma sono sempre gli stessi genitori a sviscerare le delibere dell’Arpat in quanto a provvedimenti su lavori che prevedono lo smaltimento di coperture in eternit. La delibera 102 del 1997, citata dai genitori nella lettera di protesta, enuncia al paragrafo 4 art. 11 che “le operazioni di rimozione devono essere eseguite in assenza di qualsiasi altra attività lavorativa nella zona interessata e nelle vicinanze”. Qualcuno pensa addirittura ad uno scherzo nel vedere gli operai, filmati dagli stessi genitori il giorno seguente, scorrazzare sul tetto. Ma uno scherzo non è. Di tutta risposta “abbiamo ricevuto considerazioni di basso profilo – continua una mamma - superficiali e d’ingiustificata leggerezza”.

 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che ha costretto le famiglie a fare anche un volantinaggio fuori dalla stessa scuola rendendo partecipi tutti coloro che portano i figli a Rignano sull’Arno. Niente avvisi per i genitori delle scuole, un cantiere giudicato non adeguato all’intervento, una metodologia di lavoro troppo affrettata e determinate procedure di sicurezza non adeguatamente rispettate è la sentenza finale dei genitori che adesso vogliono chiarimenti da parte dei responsabili e chiarimenti in merito alla salute dei propri bambini.