Firenze, 17 ottobre 2011 - Cinquantacinque persone stanno ricevendo l'avviso di chiusura indagine relativa al filone dell'inchiesta sui Grandi Appalti, che ha analizzato la gestione della Banca Credito Cooperativo Fiorentino, di cui è stato presidente il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Fra gli indagati, oltre a Verdini, anche Marcello Dell'Utri.

 

Fra gli indagati gran parte dei vertici del Credito Cooperativo Fiorentino e della Btp, all'epoca presieduta da Riccardo Fusi. Verdini è indagato da tempo, ma l'ipotesi di reato è passata dal mendacio bancario all'associazione per delinquere finalizzata, tra l'altro, all'appropriazione indebita. Dell'Utri è invece accusato di appropriazione indebita. L'accusa nei suoi confronti farebbe riferimento ad un affidamento con scoperto di conto che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro.

 

Il Credito cooperativo fiorentino, presieduto per circa 20 anni dall'onorevole Verdini,  è stato commissariato due anni fa proprio nell'ambito dell'inchiesta sui grandi appalti. In particolare i magistrati hanno indagato sui rapporti tra il Ccf e l'impresa di costruzioni Baldassini-Tognozzi-Pontello, presieduta all'epoca da Riccardo Fusi.
Il resto dell'inchiesta è stato trasferito a Roma, Perugia e L'Aquila, mentre le indagini sulla banca sono condotte dalla Procura di Firenze. Venerdì scorso, Verdini e Fusi sono stati prosciolti all'Aquila "perché il fatto non sussiste".