Firenze, 21 settembre 2011 - Per i servizi all'infanzia serve qualità e vigilanza, quindi bisogna ''aumentare le verifiche'', evitando però ''intrusioni pesanti'': lo ha detto Salvatore Allocca, assessore al welfare della Regione Toscana, commentando l'episodio dell'educatrice che avrebbe assunto eroina nel bagno di una scuola fiorentina e la proposta dell'assessore comunale Di Giorgi, di introdurre test antidroga per gli insegnanti.


''Credo che un elemento di qualità e vigilanza vada prodotto, per evitare poi che le difficoltà individuali ricadano sulla qualità del servizio'', ha affermato Allocca.

Di fronte alle ipotesi di maggiori controlli per i servizi all'infanzia, come i test antidroga che il Comune di Firenze sta valutando, Allocca ha detto: ''Dobbiamo lavorare come abbiamo sempre fatto sulla qualita' della formazione, quindi attingendo a personale che sia altamente qualificato'', aggiungendo che però ''ci vuole molta attenzione anche a non strabordare su un elemento che sia eccessivamente intrusivo nella vita delle persone'' e invitando quindi ad ''aumentare le verifiche, senza operare intrusioni troppo pesanti.

Abbiamo da salvaguardare i bambini e abbiamo da salvaguardare anche dei principi''. Per l'assessore bisogna ''fare di tutto per evitare questi episodi'', tuttavia ''in assoluto non si puo' escludere che si possano verificare fenomeni di questo tipo''.

Il prefetto di Firenze Padoin solleva invece una questione di incompatibilità con la Costituzione:  ''Ci sono problemi di costituzionalità, ma chi rispetta la legalità non avrà paura di controlli, anzi si sottoporrebbe volentieri anche per dare il buon esempio''. ''Le 'mele marce' ci sono ovunque - ha aggiunto il prefetto -. Ora è compito delle autorità fare le opportune verifiche''.

Non è d'accordo il sottosegretario con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi: "Il prefetto deve essere male informato. Non c'è alcun problema di costituzionalità a effettuare test antidroga sugli insegnanti. Semmai, problemi di copertura finanziaria":

"La legge in vigore - spiega Giovanardi - prevede già i test per alcune professioni a rischio, come i piloti di aereo e gli autisti di bus pubblici, e presto questi test saranno estesi anche alle forze di polizia e ai medici chirurghi. Il cittadino ha il diritto di sapere che chi svolge professioni delicate è nel pieno delle sue facoltà mentali".


"Certo - aggiunge - quello di Firenze è un episodio che fa pensare. E' molto grave quanto accaduto e questa signora va sicuramente curata. La vicenda ci indurrebbe a estendere i test antidroga anche agli insegnanti, e in linea teorica va bene, ma c'è, ripeto, il problema delle risorse".