Firenze, 4 settembre 2011 - Allora Renzi, due anni da sindaco le sono bastati? Ora è pronto a diventare il candidato premier del centrosinistra?
«Assolutamente no. Ho detto in tutte le salse, e lo ripeto, che voglio continuare a fare il sindaco. Anche per il secondo mandato. Guardi che Firenze vale più di qualsiasi ministero».
Ma se ci fosse la possibilità di diventare Presidente del consiglio?
«Io pongo un problema politico. Il Paese sta vivendo un momento di difficoltà economica e finanziaria. La classe politica invece sembra vivere sulla luna e tutti i giorni cambiano le norme sulla manovra finanziaria. Allora domando: il sindaco di Firenze è il capo autonomo della repubblica fiorentina o ha il dovere di dire la sua sulla fase che stiamo vivendo?».
Bersani l’accusa di personalismo eccessivo, Rosy Bindi le ricorda lo statuto e la caccerebbe volentieri dal Pd ...
«Ho detto, e lo ripeto, che la nuova generazione non può limitarsi a criticare, ma deve avere il coraggio di presentare delle idee e un candidato che le sostenga. Ho anche detto che penso e spero che ci sia un altro candidato migliore di me. Il problema però, non è il candidato, ma allargare il consenso del Pd. Non basta parlar male di Berlusconi per vincere. Di solito i partiti cercano di prendere un voto in più. E’ poco democratico buttare fuori chi non è omologato».
Guardi che Bindi si appella allo statuto.
«Non sarò mai uno che parla male dei propri compagni di strada. Certo se Rosi Bindi questa estate ha avuto il tempo per rileggere lo statuto del Pd non può non aver visto che c’è una norma che impedisce di candidarsi per più di tre legislature. Lei è alla sesta».
Anche i Tq, i trentenni-quarantenni di Pesaro l’accusano di essere malato di protagonismo.
«Rispetto il giudizio di chiunque, ma non è insultando gli altri che si risolvono i problemi del Pd e, soprattutto, dell’Italia».
Torniamo sulla scena politica fiorentina. Lei prepara la corsa nazionale e c’è chi pensa al dopo-Renzi.
«Forse non riesco a spiegarmi bene, non solo io sto a Firenze, ma l’impegno per la città è quotidiano e costante. Solo nell’ultima settimana abbiamo impostato la grande assemblea dei Cento luoghi per il 28 settembre, demolito la struttura delle ex poste di via del Pratellino che da trent’anni rovinava un quartiere. Anzi abbiamo finito con una settimana di anticipo. E poi in agosto abbiamo concluso la ristrutturazione di tante strade e scuole. I fiorentini tornati dalle vacanze se ne sono accorti. Che i giornali si sbizzariscano è normale, ma noi politici abbiamo la responsabilità di parlare dell’oggi. Ho già detto a tutti gli assessori che mi aspetto un impegno ancora maggiore».
Bene. Cosa ne pensa della pubblicazione su internet di tutti i redditi?
«Mi sembrano misure spot. Così non si risolve nulla. Per combattere l’evasione serve un cambio radicale di politica del governo. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, la parte dei fatti».
E i compensi dei dirigenti di Palazzo Vecchio, non le sembrano troppo alti?
«L’ho detto ai miei dirigenti già da qualche mese. Le cifre, anche se perfettamente legittime e legate a contratti e regolamenti nazionali, sono eccessive. Abbiamo già iniziato a sforbiciare. E’ assurdo che ci siano dirigenti che prendono il doppio di quello che prende il sindaco o il triplo di un assessore. La riorganizzazione della macchina comunale sarà un modo per risparmiare. E non perderemo l’occasione che ci hanno fornito gli articoli de La Nazione».
C’è grande attesa per l’annunciato rimpasto di giunta.
«Faremo solo qualche piccolo aggiustamento. Anche perchè la rivoluzione c’è già stata. A Roma chiedo di dimezzare il numero dei parlamentari che sono troppi e spesso sono i veri fannulloni della pubblica amministrazione. Per essere coerente a Firenze ho ridotto gli assessori a 8, invece di 16. Certo ora che abbiamo approvato il piano strutturale a volumi zero è giusto assegnare la delega all’urbanistica».
Magari a chi ha già lavorato al piano...
«Niente nomi per carità! Anche se la presidente della commissione urbanistica Titta Meucci, sta svolgendo un ottimo lavoro».