Firenze, 10 agosto 2011 - «SIAMO esterrefatti da questa ‘tragedia’ (la consegna del tapiro a Prandelli, ndr), ma è da qualche anno che ci aspettiamo di tutto».
Giampaolo («i cognomi non servono, mi conoscono tutti») è il presidente del 7Bello, il club suo malgrado salito alla ribalta prima per la discussione colorita avuta con Mihajlovic durante il ritiro di San Piero e, poi, la vincenda Prandelli.


Scusi Giampaolo, ma perché tutto questo baccano?
«Se siamo rimasti tra i pochi conosciuti non è certo colpa nostra».


Sgombriamo il campo, da dove nasce questo vostro essere contro Della Valle?
«Un attimo: non siamo contro Della Valle, ma contro il sistema che usa Della Valle. Se dovesse comprare Messi saremo i primi a fare striscioni osannandolo e applaudendolo come vuole lui. Allo stesso tempo non ci può dire chi possiamo frequentare e chi no. Se Teotino (il nuovo responsabile della comunicazione viola, ndr) in 48 ore dall’arrivo attacca Antognoni, un amico vero prima di tutto, noi rispondiamo e lo facciamo scrivendolo in piazza con gli striscioni, ironici certo. Mai con la violenza, perché è sempre da condannare. Rifarei e rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto finora».
 

Cosa vi ha dato più fastidio?
«Le critiche che facciamo a Della Valle nascono dal fatto che per la prima volta abbiamo la fortuna di avere un uomo che ha ‘inventato’ la finanza, diventando un uomo di successo, Ma perché questa potenzialità non la esprime per la Fiorentina? Ci sentiamo presi in giro per il famoso fair play finanziario, che facciamo solo noi. Forse la verità è che ha poca passione per la viola».


Perché dice così, eppure sono stati anni importanti quelli dei Della Valle.
«Mi sembra che il maggiore impegno lo abbiano messo nei primi campionati, come è logico che sia. All’inizio c’è sempre entusiasmo, poi qualcosa è cambiato. Eravamo quarti in campionato, potevamo un passo ulteriore in avanti e a gennaio la Juve prende Sissoko per 8 milioni, il Milan Pato per 22 e noi la Bialetti per 70 milioni. Avessimo preso Messi avrei iniziato a bere caffé, anche se non mi piace...».
 

Ma i campioni sono comunque arrivati...
«E’ stato sempre detto che i grandi campioni non possono venire a Firenze. Eppure ricordo Zico a Udine e anche il Napoli di Ferlaino, non uno con le potenzialità di Della Valle, riuscì comunque a prendere Maradona... Ripeto, pronti a osannare i Della Valle appena arriva un grande campione».
 

In questo clima di incertezza che regna in curva, il 7Bello diventa il gruppo di riferimento.
«No assolutamente. Il nostro gruppo ha nel suo dna quello di essere di supporto al gruppo leader. Il 7Bello non deve essere protagonista ma un supporto. La ledership non la prendiamo per natura. Andiamo avanti per il rispetto della nostra grande storia e pensiamo di tagliare il traguardo dei 50 anni di storia, noi che siamo nati nel 1965. E da quell’anno abbiamo visto passare di tutto: chissà quanti presidenti, dirigenti, allenatori, giocatori e quant’altro. Ma il 7Bello c’è sempre e resterà ancora a lungo».
 

Una storia quasi irripetibile.
«Una storia fatta di grandi amicizie che hanno attraversato la storia della Fiorentina. Con noi ci sono ragazzi di 20 anni che non sanno neppure chi siano Hamrin o Julinho. Ma anche ragazzi di 70 anni che non sanno neppure cosa sia la zona. Il bello è proprio questo perché alla base di tutto c’è la serietà, la sincerità e l’amicizia».