Firenze, 19 luglio 2011 - "Bravo Renzi". Dopo avere strigliato i dipendenti comunali, a sua detta fannulloni, il sindaco si guadagna le simpatie del ministro Brunetta. "Non gliene voglio certo se vuole fare il Brunetta fiorentino senza pero' ammetterlo...usa le mie leggi e adopera i miei stessi argomenti, venendo cosi' insultato nella stessa identica maniera"

" Poco importa - dice il Ministro -  che nasconda il suo imbarazzo dietro a frasi banali, sostenendo che faccio solo slogan e non risolvo problemi. In realtà sa bene chi ha realizzato la riforma della Pubblica amministrazione, chi ha combattuto in maniera efficace l'assenteismo nel pubblico impiego, chi ha finalmente introdotto la trasparenza, la valutazione e il merito in un settore che prima del mio arrivo era il simbolo stesso dell'opacità e della scarsa produttivita'. Vada quindi avanti cosi', senza curarsi dei conservatori"

 "Ce ne fossero di sindaci bravi e coraggiosi come lui - chiude Brunetta - E magari si ricordi della penna Montblanc che deve ancora darmi per aver perso a suo tempo, quando era presidente della provincia di Firenze, una nostra scommessa sul tasso di assenteismo dei suoi dipendenti...".

 

 RENZI SCRIVE AI DIPENDENTI: "CHI HA FRETTA DI TIMBRARE E' UNO SPOT PER CHI PARLA DI FANNULLONISMO"

 

Nel frattempo però Renzi fa inversione di marcia, rispetto alle dichiarazioni rilasciate al settimanale Sportweek che hanno sollevato non poche polemiche. "La maggioranza degli impiegati pubblici lavora bene. Vorrei che quelli capaci ci aiutassero a isolare chi fa il furbo". "Dipendenti peggio di Fantozzi", aveva detto Renzi nell'intervista al settimanale. Poi, però, corregge il tiro e scrive agli impiegati.

 

''Non mi sembra un gesto bello che verso le 13.45-13.50 in alcuni uffici del Comune si formi una piccola coda di persone in attesa di strisciare l'uscita e andarsene''. Esordisce così la lettera indirizzata ai cinquemila dipendenti comunali.  ''Considero questa scenetta - scrive il rottamatore - un simbolo di quello che non si deve fare: diamo infatti l'impressione di considerare il lavoro come una prigione dalla quale evadere prima possibile. E vi garantisco - prosegue - che i cittadini che frequentano Palazzo Vecchio o i turisti in visita al Museo quando scoprono la causa della coda si mettono a ridere. Ridono per non piangere. Ma ridono di noi, perche' vedono in un colpo solo certificati tutti i luoghi comuni che danneggiano l'immagine del dipendente pubblico. Personalmente ci soffro e mi dispiace''.


''Io so che non è cosi''' scrive ancora Renzi che sottolinea di aver ''imparato ad apprezzare la qualita' della maggioranza dei lavoratori del Comune'' e che tuttavia ''chi si mette in coda un quarto d'ora prima per scappare getta un'ombra su tutti i dipendenti pubblici. Fa passare in secondo piano la dedizione quotidiana di chi crede in quello che fa. E realizza un gigantesco spot per chi parla di fannullonismo un giorno si' e l'altro pure''

 

Renzi, spiega di aver ricevuto dai dipendenti diverse email con ''dubbi, critiche e anche suggerimenti''. ''Molti - scrive nella lettera - hanno detto che le mie frasi provocano il discredito verso chi fa bene il proprio lavoro. Accetto la critica, come e' doveroso che sia. Ma penso che anziche' reagire alle mie frasi i dipendenti pubblici onesti, capaci e meritevoli dovrebbero indignarsi per chi, non comportandosi bene, fa passar male tutti gli altri''.


''A mio giudizio - aggiunge il sindaco - e' fondamentale difendere chi si comporta bene, non difendere tutti i dipendenti solo perche' sono dipendenti pubblici. Tra di voi, come tra i politici, gli imprenditori, i lavoratori nel privato, c'e' anche chi fa il furbo e difendere le piccole furbizie non aiuta nessuno''. Renzi, inoltre, spiega che ''qualcuno mi ha scritto: 'Sindaco, pensa a riorganizzare la macchina anziche' a fare battaglie contro i furbetti dello striscino'. Sono sincero: l'una cosa non esclude l'altra. Se e' giusto stigmatizzare comportamenti discutibili, e' bene farlo. Quanto a noi, sapete che alla fine di settembre scadranno gli incarichi dirigenziali e le posizioni organizzative. In questi giorni mi farebbe piacere ricevere in totale liberta' vostre riflessioni, critiche, suggerimenti, proposte e idee pensate da chi vive la macchina giorno dopo giorno. Non abbiate timori reverenziali''.


''Viviamo un tempo di crisi economica - osserva il sindaco -. Aumentano i precari. Crescono i disoccupati. Spuntano pericolose crisi aziendali. Non e' facile parlare con chi magari ha 53 anni e ha perso il lavoro: il mercato lo considera troppo giovane per la pensione, troppo anziano per una nuova occupazione. Credetemi, non e' facile. Noi che lavoriamo nel pubblico abbiamo una grande responsabilita' davanti anche a queste persone: mostrare - conclude - che ci si puo' mettere il cuore con orgoglio e dedizione. E farlo rispettando i colleghi, ma anche rispettando con il nostro impegno chi il lavoro ha perso o non ha mai trovato''.