Firenze, 1 luglio 2011 - IL PRESIDENTE della Provincia Andrea Barducci ha rilanciato un suo antico amore: il passaggio della tramvia in piazza Duomo. E’ un’idea che certa parte della sinistra non ha mai smesso di sostenere. Come Mauro Fuso, segretario cittadino della Cgil: «Il passaggio della tramvia dal Duomo consentirebbe l’attraversamento certo di tutto il centro storico con un mezzo pubblico ad alta capacità di trasporto. E’ impensabile costruire un modello di trasporto pubblico in cui si obbliga la gente ad andare a piedi. Non per tutti è possibile. Ecco perchè la tramvia, che oltretutto è un mezzo a basso impatto ambientale, resta la soluzione migliore per evitare l’isolamento del centro storico e contemporaneamente offrire un reale servizio ai cittadini». 

 

Ma la tesi resta, per ora, isolata. Del resto il sindaco Renzi sul tema è stato, in più occasioni, lapidario: «Finchè sarò sindaco io, non se ne parla neppure. La tramvia non passerà da piazza Duomo». La decisione è ampiamente condivisa dall’assessore al traffico Mattei («Assolutamente no, è l’unico posto sicuro da cui non passerà») e non la pensa diversamente il capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio Francesco Bonifazi: «Mi sembra un tema sorpassato, poi si può sempre parlare di tutto. Per quanto ci riguarda, però, è un argomento chiuso». 

 

E c’è anche chi è stufo di certe polemichette interne al Pd. «No — spiega Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà — non rimetterei in discussione la pedonalizzazione di piazza Duomo. Piuttosto credo che Firenze meriti sia studiato in modo più serio e meno estemporaneo il servizio del trasporto pubblico. Credo possibile utilizzare mezzi adeguati e collegati con circuiti esterni. Alla tramvia c’erano delle controindicazioni. Prima di tutto il modello scelto non è il più adatto, non assomiglia a quelli realizzati in altre grandi città europee, in ogni caso è un sistema rigido e comporta lavori molto impegnativi. Tutto, invece, dovrebbe essere riconsiderato all’interno di un piano della mobilità cittadina, che è quello che continua a mancare. Si va avanti per tasselli, senza avere davanti il progetto generale».

 

Molto più netta la posizione di Mario Razzanelli, storico oppositore del passaggio della tramvia dal Duomo che ha immediatamente tirato fuori i risultati del referendum. «E’ evidente che il caldo ha dato alla testa del presidente della Provincia Barducci. Ritirare fuori la questione del passaggio della tramvia dal Duomo significa non solo contraddire il lavoro del suo collega di partito Renzi che da sindaco ha pedonalizzato il Duomo ed escluso il passaggio della tramvia, ma anche ignorare l’opinione dei fiorentini che con il referendum si erano chiaramente espressi per un no al passaggio del tram dal Duomo».