Firenze, 28 giugno 2011 - La corte di appello di Firenze ha cancellato le condanne che erano state inflitte in primo grado per lo smaltimento illecito di rifiuti, in relazione ai lavori di realizzazione dell'Altà velocità in Mugello, tra Firenze e Bologna. Secondo quanto riportato da 'la Repubblica', i soci del consorzio Cavet, costituito da Impregilo, Cmc, Tecnimont e Crpl non dovranno dunque neanche pagare i 150 milioni di euro previsti in primo grado. Niente condanna poi per alcuni degli imputati, che erano stati condannati a 5 anni. Gli avvocati Nino D'Avirro e Eriberto Rosso hanno commentato la pronuncia d'appello, ribadendo che "non c'è stato traffico di rifiuti, né smaltimento illegale. E il danno alle acque del Mugello è connaturato all'opera e non costituisce reato". Oggi le gallerie della Tav, replica il pm Gianni Tei, drenano il 51% della portata media delle sorgenti in Mugello. Oltre ai danni ambientali, i lavori della Tav erano finiti sotto accusa per il notevole allungamento dei tempi e il rigonfiamento dei costi. Nel 1991 il costo previsto ammontava a poco più di un miliardo di euro, ed è finito, nel 2007, a raggiungere i 5,8 miliardi.