Firenze, 26 maggio 2011 - Cos'è la Astrofilm? Non si sa. Forse non lo sa nessuno a Firenze. Ha qualcosa a che fare con il cinema, non ci vuole un genio per capirlo, ma quale attività svolge di preciso? Non si sa nemmeno questo. Nemmeno sul web, che pure riesce a portare alla ribalta e garantire perlomeno un profilo su Facebook anche al gatto della vicina, di questa associazione ci sono molte tracce.

Qualche regia, poco altro. Eppure dev’essere importante visto che il Comune di Firenze ha affittato per due anni (il contratto è scaduto alla fine del marzo scorso) a questa sorta di entità astratta qualcosa come 702 metri quadri di spazio in piazza Santo Spirito a un canone imbarazzante: mille euro. «Sarà un canone mensile?» ci chiediamo già con enormi perplessità. No. E’ l’affitto annuale. Praticamente la Astrofilm dal giugno del 2009 all’inizio di quest’anno ha avuto a disposizione uno spazio enorme nel cuore dell’Oltrarno per circa 80 euro al mese, spicciolo più spicciolo meno.

Da non credere. Ma così è (anche se non vi pare). Dal listone dei beni immobili in affitto e di proprietà comunale (una lista praticamente inaccessibile a un comune cittadino) del quale ieri abbiamo pubblicato una prima parte (quella relativa ai fondi commerciali più prestigiosi dati via per pochi spiccioli), saltano fuori altre “storture” che gridano vendetta. E dopo la pubblicazione dei contratti da parte della Nazione, scende in campo anche il sindaco Renzi che ha chiesto all’assessore alla casa Fantoni di mettere a punto un dossier completo sulla gestione del patrimonio immobiliare, con i contratti, la loro durata, le cifre e la verifica se i prezzi pattuiti sono in linea con quelli di mercato. Dalla lista infatti spuntano diversi “zero” nella casella relativa al canone annuale di determinate strutture. In soldoni qualcuno se ne sta gratuitamente, e per anni, in spazi pubblici.

Qualche esempio? Eccovi serviti. I 61 metri quadri del Gabinetto Vieusseux in Borgo Tegolaio sono gentilmente offerti dai fiorentini fino al luglio del 2014. Fino al 2016, invece, l’associazione Melograno in via Aretina non scucirà un solo euro per gestire le proprie attività nei 300 metri quadri di via Aretina. La Caritas, poco distante, per uno spazio un po’ più grande paga oltre 73mila euro annui. 272 metri completamente gratuiti anche a Ricorboli, in via Giampaolo Orsini per l’associazione Elsa Morante. Fino al 2015. E allora ci chiediamo: come mai l’associazione Testimonianze, che è lì accanto, per sessanta metri paga novemila euro all’anno?

Misteri culturali. Ma anche sportivi. La Uisp, in via della Catena, potrà disporre fino al 2027 di 2.200 metri quadri senza spendere un soldo. Andiamo avanti perchè c’è un altro bello zero in viale Guidoni. Sopresa: il contratto è di nuovo intestato al Gabinetto Vieusseux e i metri stavolta sono oltre seicento. Non ha pagato uno spicciolo per dieci anni nemmeno l’associazione toscana dei combattenti antifascisti in via Buonarroti e fino all’anno scorso sono stati gratis in piazza San Martino anche i Reduci e Veterani Garibaldini.

La Fondazione Scienza e Tecnica in via Giusti che dal 1998 sta comoda comoda in 1600 metri senza spendere una lira. Spesso si tratta di gruppi di volontariato e associazioni no profit e, sia chiaro, nessuno ce l’ha con loro. Però loro non pagano, ed altri soggetti simili sì. E anche prezzi piuttosto salati. Il Gruppo 13 contro la droga versa nelle casse del Comune oltre 16mila euro l’anno per 145 metri in via Cocchi.

Canone basso, ma accettabile. L’associazione toscana dei ciechi di guerra in via Rocca Tedalda paga pochino (4.102 euro per 36 metri fino al 2016), ma almeno paga. E paga anche Musicus Concentus: 58mila euro e rotti per circa 400 metri in piazza del Carmine. Una bella cifra la versano pure i Fratelli Alinari (che a nostro avviso sono un monumento fiorentino da “tutelare” così come lo è la storica Farmacia di via della Scala che però paga un’inezia per uno spazio che è il doppio): al Comune danno oltre 350mila euro l’anno per 800 metri.