Firenze, 24 maggio 2011 - DALL’HI-BOOK al ristorante multiregionale, piccoli «Zuckerberg» crescono. Da Facebook a Youtube, tutto pare dimostrare che il guizzo imprenditoriale — la capacità di farsi venire un’idea e trasformarla in un affare — non ha età minima. Anzi. Un piccolo assaggio è arrivato dal concorso «La tua idea di impresa» di Confindustria Sistemi Formativi che ha coinvolto a livello provinciale cinque classi di altrettanti istituti tecnici e una giuria di imprenditori che ha votato le idee in gara decretando l’ordine di arrivo. Il vincitore della sezione fiorentina, il tecnico «Calamandrei» di Sesto Fiorentino, il prossimo 9 giugno sarà a Roma per la finale nazionale che si svolgerà alla presenza del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e del numero 1 dei Giovani imprenditori Jacopo Morelli.
 

 

Qual è stata l’idea vincente? Pensare a un hi-Book che alleggerisca gli studenti dal peso degli zaini: in pratica libri, quaderni e diario tutto in un quaderno elettronico. In sostanza, gli studenti del Calamandrei in gara hanno pensato a se stessi: più autoimprenditori di così... La trovata comunque ha già fruttato un premio: un buono per l’acquisto di materiale informatico per ciascuno dei dieci ragazzi che hanno partecipato. Al secondo posto si è classificato l’Iti Meucci di Firenze con «Amu», progetto sulla produzione e creazione anche su richiesta di piccole parti meccaniche per le macchine utensili. Terzo classificato l’Itis Leonardo da Vinci, con «Poliphotografics», progetto di impresa grafica e fotografica multiservizi. A pari merito hanno concluso i due progetti di ristorazione pensati dagli istituti Itc Volta di Bagno a Ripoli e Isis Vasari di Figline Valdarno su criteri di buona qualità degli alimenti, di risparmio energetico e rispetto ambiantele: il primo dovrebbe lanciare un ristorante «Italianissimo» ma basato sulla grande offerta di eccellenze enogastronomiche delle nostre Regioni, l’altro vorrebbe puntare sul concetto che «La vita è bella» con pranzi buoni e veloci ma anche con cene raffinate. Le cinque nuove idee di impresa sono stati elaborate e strutturate compilando i business plan ed esposti su video pubblicati sul sito www.latuaideadimpresa.it dove sono stati valutati e votati da venti imprenditori. Ogni studente che ha partecipato ha ricevuto un premio (porta cd, bijoux, test drive e gadget e al gruppo dell’Itis Leonardo da Vinci è andato il possesso di un dominio per un anno).
 

 

«E’ l’idea valida e soprattutto attuabile che fa vincere sul mercato degli affari — ha ricordato agli studenti durante la premiazione Gabriele Poli, presidente dei Giovani imprenditori di Firenze — Ma guardate che avere un’dea valida e attuabile è una rarità. Ma insistete: Firenze è il posto giusto per gli imprenditori giovani: offre visibilità, network e molti altre chances. Basta diffidare di chiunque vi dica che è tutto facile ma anche di chi vi dirà che è impossibile». «Avete presentato belle idee, di vera innovazione», si è complimentata con i concorrenti Laura Salaorni, vicepresidente di Confindustria Firenze che si è poi soffermata sul tema dell’importanza della preparazione scolastica nell’ottica degli imprenditori. «La scuola deve preparare a entrare nel mondo del lavoro con prestazioni elevate — ha detto — A nostro parere, nel panorama fiorentino almeno dieci scuole dovrebbero inserire l’insegnamento in inglese di alcune materie curriculari: la lingua come viene insegnata oggi spesso non basta. E il livello tecnico scientifico dovrebbe essere più elevato, a partire dall’aggiornamento dei docenti, così come la cultura scientifica dovrebbe essere promossa nelle famiglie già nell’ultimo anno di medie, perché troppi continuano a privilegiare le materie umanistiche. Dovrebbe anche innescarsi un meccanismo di competizione fra istituti, mettendo da parte eccessivi vincoli territoriali. La laurea non è un obbligo, ma la competenza sì perché è quest’ultima che serve alle imprese. Non dimentichiamo che la grandezza di questo Paese è stata ottenuta grazie a tecnici molto preparati».