Firenze, 19 maggio 2011 - ERA CHIARO. Fin troppo scontato che la via de’ Benci in versione yankee (che praticamente è l’unica versione rimasta) sarebbe diventata l’humus naturale per le scorribande dei super-tamarri del Jersey Shore, il reality americano di Mtv che vede otto ragazzotti statunitensi, quattro maschi e quattro femmine, impegnati a dannarsi l’anima dalla mattina alla sera per essere uno più grezzo dell’altro.
E così, difatti, è stato nella notte fra martedì e mercoledì, quando la truppa di cafoni “sorvegliata” da robustissime body guard e fiancheggiata costantemente dalle telecamere “ha fatto serata” in Santa Croce. Quattro ore di follia collettiva, di berci, di flash, di gonne strizzate e di muscoli tirati a lucido.
QUATTRO ore tra i locali di punta di quella lavatrice alcolica che è diventata la strada con via Verdi che corre dal ponte alle Grazie a piazza Salvemini. Non è stato un bello spettacolo. Non per i ragazzotti (che, per carità, fanno la loro recitina, fanno i guappi e i duri da marciapiede ma alla fine buttano pure il mozzicone di sigaretta nel cestino) quanto per la schizofrenia dei loro “gorilla” che, con gli auricolari ficcati nelle orecchie, l’altra sera hanno fatto i padroni di Santa Croce, bloccando il traffico a loro piacimento, impartendo ordini qua e là e spostando via i passanti per far largo ai protagonisti venerati come star dai connazionali (riusciti nella difficile impresa di risultare alla fine più tamarri dei tamarri) e praticamente ignorati dai fiorentini che li hanno accolti come avrebbero accolto Del Piero a prendere un caffè al bar Marisa.
TRANQUILLA la prima fase della serata, all’Oibò, di Borgo de’Greci. Fuori, con le body guard, ci sono pure i vigili. Dentro sembra ci sia il G8, invece, come ha sottolineato qualche fiorentino di passaggio ci sono “otto pischelli a bere un Cuba Libre”. “Tutto ’sto casino per loro? Non posso camminare libero per la strada a casa mia?” provoca qualcuno. Va peggio, più tardi, al vicino Twice.
ALCOL che gira a mille e qualcuno che si stufa della ressa e degli ordini dei gorilla. Finisce così che due ragazzi italiani vengono accompagnati fuori dal locale non proprio a forza di carezze dai buttafuori. Finisce che una giovane, ubriaca mezza, all’esterno della discoteca perde la testa e inizia a ribaltare i motorini in sosta. Gli americani non c’entrano nulla, sia chiaro, il clima “pesante” intorno a loro, ci viene invece il sospetto di sì. La serata scivola via così, in un casino assordante. In piazza Santa Croce c’è Dante “imbustato” dentro un cantiere. Menomale che almeno stavolta non ha visto nulla.
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