Firenze, 12 maggio 2011 - FANNO 600mila consegne all’anno, in pieno centro storico. Ma quando hanno letto il provvedimento del Comune sulla rivoluzione del carico e scarico merci si sono messi le mani nei capelli. «E ora come faremo?». Ad alzare la voce è l’associazione Aicai dei corrieri internazionali, di cui è presidente Marco Carenini, che raggruppa gli «express courier» Dhl, FedEx, Sda, Tnt e Ups. «La chiusura totale degli accessi dell’area Ztl ad esclusione della fascia oraria 7.30-9 ci mette in ginocchio — dicono a Palazzo Vecchio — Non ce la faremo mai a svolgere il lavoro di raccolta e consegna entro le 9». Oggi, in città, i corrieri affiliati ad Aicai circolano con 30 mezzi ed entrano nella Ztl senza particolari paletti. A partire dal 16 maggio potranno farlo soltanto dalle 7.30 alle 9. «Ma a quell’ora, tra l’altro, la maggior parte degli esercizi commerciali e degli uffici non sono ancora aperti — dice Aicai — E che dovremo fare? Lasciare il cedolino ai clienti, che dovranno poi andare da soli a ritirare il pacco?». I corrieri hanno provato a studiare soluzioni di rimedio. Ma nessuna risolve la situazione. Per tentare di consegnare la stessa quantità di merce entro le 9, potrebbero aumentare il numero di mezzi.

 

«Ma anche intensificando le attività nella fascia oraria dalle 7.30 alle 9, ad esempio salendo a 100-200 corrieri operativi ogni mattina, non sarà comunque possibile gestire la raccolta e lo smistamento di tutti i colli che ora vengono distribuiti nell’arco dell’intera giornata», dicono. Non si tratta di rivendicazioni corporative, tengono a sottolineare, poiché «svogliamo un servizio essenziale per il tessuto economico della città. A contare sulle consegne dei corrieri sono moltissime delle duemila attività che si trovano nell’area Ztl: realtà che non potendo disporre di magazzini e zone stoccaggio si affidano ai corrieri espressi che garantiscono approvvigionamenti e rifornimenti». I corrieri, secondo le stime fatte dalla loro associazione, trasportano circa il 25% delle merci che ogni giorno vengono consegnate all’interno della Ztl. «Svolgiamo un servizio di pubblica utilità — dicono — trasportando documenti e merci urgenti, da articoli di moda a prodotti di informatica, sino all’approvvigionamento di ospedali e farmacie». Da qui l’appello a Palazzo Vecchio a «rimodulare l’ordinanza». Un appello che si aggiunge a quelli delle associazioni di categoria di commercianti e artigiani.