Firenze, 6 maggio 2011 - Dopo i muri imbrattati arrivano le prime denunce da parte della digos di Firenze.

Finiscono nei guai 10 persone ritenute responsabili di aver tracciato le scritte comparse tra ieri sera e la notte scorsa in via del Parione.

Si tratterebbe, secondo quando appreso, di soggetti provenienti da ambienti anarchici e dai collettivi universitari. Imbrattamento, violenza privata, minacce e istigazione a delinquere i reati contestati.

Tra i denunciati, anche due delle persone che mercoledì scorso sono state colpite da misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta su presunti appartenenti all'area anarchica.

Alcune delle scritte, già cancellate in mattinata, contenevano minacce verso il sindaco Matteo Renzi e verso la polizia.

Erano state tracciate su un palazzo di fronte al locale, di pertinenza dell'università, che era stato occupato dagli studenti e trasformato nella sede dello ''Spazio liberato 400 colpi'', compagine finita al centro dell'inchiesta condotta della digos.

Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, ieri sera un gruppo di circa 50 persone ha bloccato con delle transenne il tratto di via del Parione dove si trova la sede universitaria, improvvisando una sorta di festa e imbrattando le facciate.

Tra le frasi, tracciate con vernice rossa e nera: 'Osama Vive', 'Renzi mostro di Firenze', 'Digos boia', Odia il fascismo, ama la rivolta'.