Firenze, 7 aprile 2011 - GREVE in Chianti si divide sul concedere ai musulmani uno spazio dove pregare. Unanime e favorevole è il parere dei gruppi presenti in consiglio comunale, organismo dove la proposta arriverà la prossima settimana.


Per l’Udc di Simona Forzoni, «il sindaco è venuto incontro alle perplessità che furono espresse dal nostro gruppo in materia di sicurezza e di dimensioni. Politicamente siamo favorevoli alla realizzazione di spazio dove pregare, ovviamente nei limiti dati dal fatto che non si possono ospitare 500 musulmani alla preghiera del venerdì. «Bisogna però gli immigrati facciano sforzi per integrasi nella nostra cultura e tradizione e nel rispetto dei diritti delle donne. L’integrazione passa attraverso un complesso di azioni che il Comune cercherà di mettere in atto».


Stesso discorso vale per Tiziano Allodoli, dei Democratici per Greve. «Non si deve parlare soltanto di spazi di preghiera, ma di condivisione dei valori democratici e di rispetto dei diritti, primi quelli verso le donne». Giuliano Sottani, dei Popolari per la libertà, sottolinea che «si devono dare diritti e doveri a tutti. Mi augurerei che anche i Paesi islamici diano gli stessi diritti ai cattolici e alle altre religioni».

E Paolo Stecchi per la lista civica omonima: «Nessuno è contrario a dare spazi di preghiera, ma basta che non sia il Comune a spendere soldi. Prima c’è altro da fare». Chi non vuole parlare è don Luca della parrocchia di Santa Croce a Greve: «Preferisco far calmare le acque — afferma —. Adesso c’è molta confusione e la questione deve essere gestita fuori dagli schermi televisivi o dai giornali. Come responsabile della comunità cristiana preferisco stare tranquillo».


Contrari invece sono Pdl e Lega Nord. Riccardo Mazzoni, deputato Pdl, afferma: «In questo momento in Italia non c’e’ imam che possa dare garanzie sulla sicurezza di questi centri, sul fatto che non si predichi la Shari’a e l’odio contro l’Occidente. La decisione del sindaco è uno schiaffo alla memoria di Oriana Fallaci — aggiunge Mazzoni ch’era amico della scrittrice —: Ci vogliano prudenza e cautela, perché il rischio fondamentalismo c’è, e per l’Italia e l’Occidente è un rischio mortale».


Contrario anche Marco Cordone responsabile fiorentino della Lega Nord, forza non presente nel consiglio comunale grevigiano. Secondo Cordone ben il 96% dei cittadini è contrario alla moschea. «La giunta di Greve non tiene conto che il 96% dei grevigiani non la vuole come rilevano i dati del nostro sondaggio. Continueremo a opporci ed organizzeremo iniziative contro».