Firenze, 2 aprile 2011 - Cinquanta, forse sessanta persone da ospitare. Al territorio provinciale fiorentino viene chiesto uno sforzo diffuso per ospitare parte dei profughi che da Lampedusa verranno a cercare un rifugio in Toscana.
E Firenze risponde attraverso le sue associazioni che si dedicano all’accoglienza. Ieri sono state convocate dal Comune. A ognuna è stata chiesta la disponibilità di ospitare dalle 5 alle 10 persone massimo. “Inserendo piccoli gruppi in varie realtà del territorio – spiega l’assessore comunale alle politiche sociali Stefania Saccardi – riduciamo l’impatto sociale determinato da una concentrazione eccessiva di immigrati. Ci sembra il modo più corretto per affrontare il problema. Abbiamo chiesto la disponibilità in tutto il territorio provinciale fiorentino e aspettiamo le risposte delle associazioni per poter fare un piano preciso dell’accoglienza”.
 

 

L’ASSESSORE non si sbottona nel fornire i luoghi individuati come potenziale rifugio di alcuni profughi provenienti da Lampedusa.
Preferisce non fare nomi visto che non sono sicuri, ma alle associazioni Caritas, Arci, Accoglienza Toscana, Co&So sarebbero state fatte delle precise richieste: Villa Pieragnoli ai piedi di Settignano, il Centro polifunzionale nell’ex Hotel Real in viale Gori, il Polo delle marginalità in via Faenza, l’albergo popolare e San Paolino. Il sì per ora sarebbe arrivato solo dalle prime due strutture, che già accolgono rifugiati richiedenti asilo.
 

 

“ABBIAMO messo a disposizione i 5-6 posti su 50 che in questo momento sono liberi” spiega Alessandro Martini, direttore della Caritas che gestisce Villa Pieragnoli. “Noi abbiamo accettato di accogliere dalle 5 alle 10 persone – aggiunge Roberto Ermanni, direttore del Centro polifunzionale di viale Gori - Ma il progetto P.A.C.I. di cui facciamo parte, voluto e controllato dal Ministero dell’Interno, ci permette di ospitare solamente persone con status di rifugiato”.
 

 

AL CONSORZIO Co&So e alla cooperativa Il Cenacolo che gestiscono l’ex albergo è stato chiesto di trovare posto per altre 20-30 persone. “Stiamo valutando come fare. Intanto abbiamo altre realtà adeguate in Toscana dove poter accogliere chi ne ha bisogno. In tal senso ci metteremo a disposizione della Regione” annuncia Ermanni.
Le altre strutture gestite dalle altre associazioni invece stanno ancora valutando se possono o meno dare il loro assenso alla richiesta del Comune.
Saranno interessate dall’arrivo di profughi anche altre realtà nel territorio provinciale fiorentino. “Tutti dobbiamo prenderci carico di queste persone” dice la Saccardi. Si continua a parlare di una casa famiglia capace di ospitare una trentina di persone a Dicomano, ma ancora nessuno può ufficializzare niente.
I tempi dell’arrivo e anche della permanenza degli immigrati sono ancora un mistero.
 

 

INTANTO la rete della solidarietà fiorentina si prepara – ancora una volta – ad allargare le braccia all’emergenza immigrazione.