Firenze, 25 febbraio 2011 - Si sarebbe assentato dal lavoro in orario di ufficio per impartire lezioni a pagamento di tennis. Questa l'accusa che pende su un 55enne fiorentino, impiegato in una direzione della Regione Toscana. 

 

L'uomo risulta indagato per truffa aggravata a danno di un ente pubblico e sospeso dal pubblico impiego per 20 giorni, in esecuzione di una misura interdittiva disposta dal gip e notificatagli stamani dai militari del gruppo di Firenze della guardia di finanza. Secondo quanto spiegato dalle fiamme gialle, l'uomo, un lavoro alla direzione generale 'Competitivita' del sistema regionale e sviluppo delle competenze' della Regione, anche istruttore con qualifica rilasciata dalla Federazione italiana tennis, ''abitualmente abbandonava il suo posto di lavoro per recarsi in un circolo sportivo'' dove ''impartiva, a pagamento, lezioni di tennis''.

 

I controlli sono scattati per verificare gli spostamenti del dipendente che, prosegue la gdf, dopo aver timbrato all'ingresso in ufficio, si sarebbe assentato più volte, raggiungendo con lo scooter un circolo sportivo di cui era socio e dove avrebbe anche svolto l'attività di istruttore di tennis. La gdf ha controllato le prenotazioni dei campi fatte dall'impiegato in un periodo compreso tra l'1 gennaio e il 30 settembre scorsi, incrociando poi i dati relativi alla presenze in ufficio: è emerso così, spiegano le fiamme gialle, che per 54 volte il dipendente-istruttore, sebbene risultasse presente al lavoro, in realtà si sarebbe recato al circolo sportivo.

 

Non risulta che sia stata concessa dai suoi superiori alcun permesso o autorizzazione ad assentarsi, rileva ancora la guardia di finanza, che ora proseguirà le indagini per accertare il danno provocato alla Regione nonché rilevare eventuali irregolarità fiscali per gli introiti che l'impiegato avrebbe incassato in nero per le lezioni di tennis.

 

Nel frattempo sulla vicenda è intervenuta anche la Regione Toscana, per voce del suo vicepresidente, con delega al personale, Stella Targetti: "Daremo immediato corso a tutte le procedure previste in questi casi dalle norme e, una volta verificato il comportamento illegale del nostro dipendente, saremo inflessibili".

 

Targetti ha anche detto che ''nulla può essere escluso, ovviamente neppure il licenziamento''. La vicepresidente, in una nota, ha spiegato che ''saremo inflessibili perché chi si comporta in questo modo non può e non deve farla franca: sia per il rispetto dovuto ai cittadini che, con le loro tasse, pagano anche gli stipendi ai dipendenti pubblici sia per giustizia nei confronti di tutti i colleghi di questo signore che, lavorando in modo corretto ogni giorno, certo non meritano di essere confusi con questo tipo di comportamenti''.