Firenze, 24 febbraio 2011 - "Ho appena consegnato al ministro Altero Matteoli il nuovo piano nazionale degli aeroporti. Firenze figura nella fascia strategica, la più alta, ma con un punto interrogativo accanto...".

 

Vito Riggio, presidente dell’Enac, l’ente responsabile dell’aviazione civile, annuncia una buona notizia, però la fa immediatamente seguire dal condizionale: che si riferisce alla situazione attuale dello scalo di Firenze, non in regola con le norme di sicurezza. Nel senso che, oggi, possono atterrare solo alcuni tipi di aerei. E con aggiustamenti di direzione.

 

Presidente Riggio, come si toglie il punto interrogativo?
"Costruendo rapidamente una nuova pista, di circa duemila metri, capace di mettere l’Amerigo Vespucci di Firenze nelle condizioni degli altri aeroporti".
 

Altrimenti?
"Altrimenti può retrocedere fra gli aeroporti ’primari’ o addirittura ’complementari’".
 

Non retrocederebbe solo il Vespucci, ma soprattutto Firenze, con la sua cultura, il suo turismo da 8 milioni di presenze l’anno...
"L’Enac non fa campanilismi, ma solo valutazioni tecniche. E se le condizioni minime mancano..".
 

Quando parla di nuova pista si riferisce a quella parallela all’autostrada?
"Personalmente dico che serve una pista nuova. Allungare quella attuale mi sembrerebbe un pasticcio. Ma le posso dire che di potenziamento attraverso una nuova pista parallela parla espressamente lo studio appena consegnato al ministro. Dove si dice che solo una pista così posizionata può superare i limiti operativi".
 

Chi ha firmato quello studio?
"Kpmg, Nomisma (che fa capo a Romano Prodi n.d.r.), l’architetto De Carli. Hanno scritto che lo scalo ha difficoltà operative: non tutti gli aerei possono atterare e decollare. Serve la pista nuova".
 

Quello che ha consegnato a Matteoli è uno studio o il piano?
"Uno studio che, dopo l’approvazione, diventerà il piano nazionale degli aeroporti. Firenze non ha molto tempo per adeguarsi".
 

Qualsiasi decisione venga presa — pista parallela o allungamento di quella esistente — dovrà passare al vaglio dell’Enac?
"Ogni progetto che riguarda l’aviazione civile deve avere il benestare Enac. Che non interferisce sulle scelte locali, ma che ha il dovere di garantire operatività dei voli e sicurezza".
 

Ha parlato con il presidente della Regione?
"Non ancora. Verrò verrò a Firenze presto. Con Rossi dobbiamo solo fissare la data".
 

Che cosa dirà?
"Quello che ho appena detto a lei: ossia che l’Enac si aspetta che venga costruita la nuova pista. Ripeto: dal momento che dovremo esprimere un parere vincolante è bene sentirci prima".
 

La sinergia di Firenze con Pisa la convince?
"Soprattutto è logica. Ma dal punto di vista aeroportuale, l’Italia Centrale è una macroarea con tre scali: Firenze, Pisa e Bologna. Tre scali che devono collaborare per un servizio di livello".
 

Quindi devono essere tre scali ben collegati...
"Naturalmente. Tuttavia, mi sembra che fra Firenze e Bologna, anche grazie all’Alta velocità, non ci sia più nessun problema. In mezz’ora ci si va. Il collegamento Firenze-Pisa, invece, non è ancora celere come dovrebbe. Ma ripeto: il nodo vero resta la nuova pista del Vespucci. Se non viene fatta rapidamente, Firenze dal punto di vista aeroportuale verrebbe irrimediabilmente retrocessa".