Firenze, 23 febbraio 2011 - RISONANZA magnetica? Basta non avere fretta o non avere grossi guai. Oppure basta avere di che pagarsela privatamente. Liste di attesa anche di 120 giorni. Anche se il termine non è ovviamente tassativo: nelle ultime 48 ore, ad esempio, una richiesta di risonanza magnetica per la zona lombo-sacrale avrebbe trovato collocazione il 12 aprile grazie a una disdetta.

 


"E’ LA NOSTRA maggiore criticità — conferma Emanuele Gori, direttore di programmazione e negoziazione delle prestazioni sanitarie della Asl 10 — ma, a nostro parere, insiste sul problema una certa inappropriatezza della domanda. Stiamo lavorando anche in questo senso: lo scopo è arrivare a formalizzare un protocollo per medici e specialisti in modo che emergano e siano salvaguardate le vere priorità".

 

Al momento infatti quando un utente chiede di effettuare una risonanza magnetica, se non c’è disponibilità, viene compilata una lista di preappuntamenti. "Il cup cerca di evadere la richiesta entro 120 giorni — spiega Gianmarco Brunetti, coordinatore del cup — e a quel punto gli viene comunicata la data della prenotazione". Il problema non è nuovo, ma è un fatto che una soluzione non è dietro l’angolo. Già all’epoca l’Asl sottolineava che le richieste di risonanza magnetica crescono del 20% all’anno. Statisticamente in molti casi viene richiesta per sospetti diagnostici, come l’artrosi al ginocchio di un anziano che comunque non prevederebbero cure diverse se il risultato dell’esame confermasse l’ ipotesi del medico. Così va a finire che sono sottoposti alla stessa attesa chi deve fare l’ esame alle articolazioni che coloro che devono farlo alla testa o alla colonna vertebrale. Registriamo insomma un’inappropriatezza delle prescrizioni, serve un protocollo per scoraggiare i dottori a prescrivere esami che non servono o che sono sostituibili con efficacia con altri che hanno liste di attesa minori.

 


LE RICHIESTE di ecografie, radiografie, tac (anche con mezzo di contrasto) vengono evase entro 30 giorni, come stabilito dalla delibera regionale sulle prestazioni sanitarie. Mentre la moc, la mineralometria ossea computerizzata, esame problematico fino a qualche tempo fa, segue ora un percorso particolare deliberato dalla Regione che ha fatto ridurre le attese.

 


E se alcune delle visite specialistiche più comuni hanno tempi di prenotazione compatibili con il protocollo regionale — quindici giorni per cardiologia, ginecologia, neurologia, oculistica, ortopedia e otorinolaringoiatria e un mese per allergologia, endocrinologia e reumatologia (test eseguito il 9 febbraio su visita endocrinologica e visita pneumologica: la disponibilità era addirittura entro le 48 ore) —, attese piuttosto lunghe si segnalano anche per gastroscopie e colonscopie e in generale per tutte le endoscopie: si parla di quattro, a volte anche cinque mesi o più di coda. Ad esempio, sempre il 9 febbraio, una richiesta di colonscopia avrebbe trovato collocazione l’8 novembre.

 

"In caso di quadri clinici preoccupanti, fermi restando i posti riservati a oncologia, resta aperto il canale della visita specialistica con eventuale accesso immediato o quasi all’accertamento diagnostico — spiega Gori — Fra l’altro il settore delle endoscopie non ha praticamente copertura da parte delle strutture private, perché richiedono grossi investimenti e requisiti da struttura pubblica che, in sostanza, le tariffe poi non coprono". Nota dolente è talora anche l’esame del campo visivo: mercoledì scorso una nostra lettrice ha telefonato al cup per prenotare il test che il marito affetto da glaucoma dovrebbe effettuare ogni sei mesi e si è sentita rispondere che la prima disponibilità è per settembre 2012. Il 9 febbraio scorso posto per una campimetria Humphrey è stato trovato per il 25 novembre, ovvero a distanza di più di nove mesi. Per quanto riguarda la diagnostica vascolare in generale, per un ecodoppler bisogna attendere al massimo quaranta giorni, ma è stato stabilito anche un percorso d’urgenza che assicura l’esame entro 72 ore. In caso di situazioni complesse e delicate, i medici di base e gli specialisti possono accedere ad agende dedicate attraverso un numero di cup riservato ad hoc.