Firenze, 7 febbraio 2011 - ''Non c'è contraddizione ma c'è una linea continua tra la celebrazione del Giorno della Memoria e il viaggio che abbiamo fatto ad Auschwitz, e la celebrazione del Giorno del Ricordo. Noi condanniamo le stragi del nazismo e del fascismo e anche quelle compiute dal movimento comunista, sebbene su piani diversi e in situazioni di liberazione''. Questa la dichiarazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha illustrando oggi la seduta solenne del Consiglio regionale per il Giorno del Ricordo in programma il 10 febbraio.


''La condanna della violenza è comunque forte e netta - ha aggiunto - per contribuire a costruire una memoria condivisa e poter trasmettere ai giovani un riferimento a valori di convivenza civile e di rispetto del diverso, mantenendo alto l'impegno della Toscana''.

 

Alberto Monaci  - Presidente del Consiglio regionale

Alberto Monaci: ''Il Giorno del Ricordo è stato istituito tardi. Per anni, per motivi di realpolitik si è taciuto un dramma che ha riguardato gli italiani, la cui unica colpa è stata quella di essere nostri connazionali. E' giusto ricordare e approfondire perché queste tragedie non devono più succedere e per questo servono dialogo, confronto e un netto rifiuto della violenza e della caccia al diverso''.


''Non è una rivalsa - ha spiegato Monaci - ma è la necessità di riflettere sul fatto che a ogni violenza prima o poi si risponde con la violenza''. Per Monaci fu ''una vera e propria pulizia etnica verso i nostri connazionali'', della quale ''non si è parlato per decenni, fino al venire meno dei blocchi internazionali: il presidente della Jugoslavia, Tito, era infatti considerato un baluardo verso il regime dell'Est''.


Il presidente del Consiglio regionale ha detto di essere ''contento di presiedere la seduta solenne; compito delle istituzioni è dire no alla violenza verso chicchessia, riaffermando le ragioni del confronto e del ragionamento politico e culturale''.


La seduta solenne del Consiglio regionale per il Giorno del Ricordo sarà aperta proprio da un intervento di Monaci, seguito da quello del vicepresidente dell'Assemblea Roberto Benedetti (Pdl), del presidente della Lega nazionale, storica associazione per la difesa dell'italianità di Trieste e della Venezia Giulia, Paolo Sardos Albertini, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Enrico Rossi.

 

Per Benedetti ''è necessario creare una memoria unica e condivisa e sottolineare lo sforzo della Toscana in questo senso. Lo spirito del Consiglio regionale e' fare memoria del dramma delle foibe con sobrietà, dignità e semplicità''.


Benedetti ha sottolineato che ''tra i caduti c'erano persone che la pensavano in modo diverso e l'operazione fu di vera e propria pulizia etnica, la popolazione fu colpita in quanto italiana e noi vogliamo ricordare per tentare di cancellare i momenti di non memoria, sopportati da questa gente, reintegrata in Italia con molta difficoltà''