Firenze, 3 febbraio 2011 - Mille giorni per realizzare le linee 2 e 3 della tramvia non sono utopia, a patto che ci sia una robusta iniezione di personale e, ovviamente, di soldi, un bel po’.

 

E’ questa la doppia richiesta che si è visto recapitare sul tavolo della Sala di Clemente VII il sindaco Matteo Renzi. Richiesta con più mittenti: le aziende che dovranno portare a termine i cantieri in questione. Le ditte oltre a battere cassa — da questo orecchio l’amministrazione proprio non ci sente — spiegano che per rimanere nei tempi voluti bisogna ricorrere ai lavori notturni e a un incremento di uomini, ingegneri in particolare. Ipotesi che, inevitabilmente, riconduce al primo nodo della questione: i soldi. Non solo. Per diminuire i giorni di lavoro, per esempio, è stato richiesto dalle ditte di poter ricorrere, per separare la sede delle rotaia da quella stradale, a muretti prefabbricati che hanno il vantaggio di poter essere posizionati in poco tempo rispetto a quelli ‘colati’ sul posto. Taglio dei tempi, non dei costi.

 

In ogni caso il sindaco Renzi sta limando tutte le richieste giunte dalle aziende, lavorando a 360° per cercare di portare in giunta prima possibile il ‘progetto’ che detta la tempistica degli interventi. Progetto che contenga tutti gli aspetti migliorativi per puntare ai mille giorni e che possa anche venire incontro, compatibilmente alla richieste, ai commercianti che dovranno fare i conti giornalmente con l’impatto dei cantieri lungo le varie strade interessate dai lavori. Una volta che la giunta avrà dato il via libera alla ‘mappatura’ dei tempi le ruspe potranno veramente iniziare gli scavi il giorno dopo, dato che i progetti sono già stati messi a punto.

 

L’impegno a tempo pieno di Renzi ha trovato il pieno sostengo da parte del Pd, in particolar modo del segretario provinciale Patrizio Mecacci e quello cittadino Lorenza Giani. Apprezzamento e anche appoggio per le scelte che permetteranno a Firenze di avere una vera e propria alternativa al sistema di trasporto privato.

 

La tramvia è infatti vista come l’unica infrastruttura che possa abbattere veramente il Pm 10, le polveri sottili che troppo spesso stanno sforando in questi giorni il tetto limite consentito. Infrastruttura, dunque, imprescindibile anche se i disagi da affrontare per la città saranno da non sottovalutare, soprattutto per chi ‘vivrà’ sui cantieri.

 

Per questo, come ribadito nei giorni scorsi, massima attenzione sarà data alla sorveglianza dei cantieri. Saranno i consiglieri comunali, su base volontaria, ad adottare piccoli tratti di cantieri e a controllare il regolare andamento dei lavori. Di più, i tecnici del Comune saranno a disposizione dei cittadini, già da ora, per raccogliere suggerimenti per attutire l’impatto economico ma anche i disagi per la circolazione. E poi ci sarà un battage informativo su tutti i canali a dispozione, dall’istituzione di un numero verde alla realizzazione di un sito internet, e ancora Facebook, Twitter, e-news.