Firenze, 28 gennaio 2011 - Il corteo partito questa mattina da piazza San Marco e composto da circa 2.000 persone tra lavoratori, studenti e rappresentanti delle associazioni si è concluso poco prima delle 14 con un'occupazione simbolica del cantiere dell'Alta velocità, nella zona degli ex Macelli. Il corteo si èsvolto nell'ambito della manifestazione organizzata oggi dai Cobas, dai promotori così spiegata: ''Oggi scioperiamo contro il governo e le lobby dell'economia. Appoggiamo anche lo sciopero della Fiom''. 

 

Alcuni dei manifestanti, un centinaio circa, sono entrati nel cantiere e qualcuno ha tracciato con dello spray nero le scritte 'No Tav' e 'Stop Tav' su camion e container. Alcuni degli operai hanno continuato a lavorare. Dopo l'occupazione del cantiere, durata circa un'ora, un piccolo gruppo ha raggiunto piazza Leopoldo dove la manifestazione si è definitivamente conclusa.

 

Il  corteo, che inizialmente avrebbe dovuto concludersi a Novoli, era preceduto da uno striscione che recita: 'Che la crisi la paghino i padroni'. Al corteo partecipano anche tanti studenti, medi e universitari, rappresentanti dei Comitati No Tav, Lotta per la casa, esponenti dei centri sociali e precari della scuola.

 

Nel tragitto sono stati individuati obiettivi ritenuti 'sensibili' e per questo sono presidiati dalle forze dell'ordine: tra gli altri, il consolato greco, la sede di Confindustria, alcune concessionarie della Fiat e la sede regionale della Cisl, oggetto ieri e mercoledì di intimidazioni. Ciò nonostante, i manifestanti hanno imbrattato aluni muri nei pressi della stazione di Santa Maria Novella: lancio di uova e le scritte 'Cisl servi', con una stella rossa completamente colorata e 'Potere operaio', con il simbolo della falce e martello, sono state infatti lasciate durante il passaggio del corteo.

 

Il passaggio del corteo ha creato diversi disagi al traffico: in particolare la circolazione è rimasta bloccata per oltre 20 minuti sui viali Rosselli e Belfiore in entrambi i sensi di marcia.  Sono state inoltre lanciate uova contro la scuola marescialli dei carabinieri e contro la sede del tribunale per i minorenni. Con della vernice rossa è stata poi imbrattata la vetrina di una rivendita Fiat. Nei pressi del Duomo erano state lasciate altre scritte ('Uniti contro i padroni') sulle vetrine di alcune filiali di banche. Infine, altre frasi sono state scritte su altri muri: tra queste, 'Renzi ad Arcore c'è posto', 'Berlusconi come Ben Ali''.