Firenze, 25 gennaio 2011 - Si spengono le luci sul Variety. L’ipotesi chiusura pareva scongiurata e invece il cinema di via del Madonnone (5 sale per una capienza di mille e cento spettatori) proietterà l’ultima pellicola il prossimo 30 gennaio.

 

Così, dopo Eolo, Ciak, Excelsior e Manzoni - per citarne solo alcuni - Firenze dà il suo addio a un’altra sala storica, mentre si attende ancora che riapra il Colonna (chiuso per ferie da questa estate) e che si decida sul destino di Principe e Fiamma.

 

Forse alcuni lo ricorderanno per aver ospitato le performance di Moana Pozzi negli anni Ottanta. E in effetti il Variety nasce come teatro nel dopoguerra, l’Astoria, per poi trasformarsi in cinema solo più tardi, l’Andromeda. Nel gennaio del 2001, dopo nove anni di stop, il Variety era tornato a nuova vita nelle vesti di multisala: da quel momento le proiezioni non si sono mai interrotte.

 

Stavolta la crisi delle piccole sale non c’entra. A serrare i battenti è infatti il cinema, a Firenze, secondo per incassi solo all’Uci di via del Cavallaccio. Negli ultimi anni l’affluenza dei visitatori è cresciuta, passando dai 195mila annui del 2008 ai 220mila del 2010. "Non chiudiamo per morosità —– sottolineano da Fcv srl, la società che aveva in gestione il Variety e che tuttora gestisce Fulgor e Marconi — ma per finita locazione".

 

Domenica 30 scade il contratto d’affitto. Un contratto, fanno sapere sempre dalla Fcv, che la proprietà dell’immobile non ha voluto rinnovare. L’area dovrebbe essere destinata alla costruzione di appartamenti. "Quello che è certo — proseguono dalla Fcv — è che non ne faranno un altro cinema".

 

A rimetterci in tutta questa faccenda sono in primis i venti dipendenti, che dalla prossima settimana resteranno senza lavoro: "Per anni sono stati il cuore del cinema — dicono dalla società — a loro vanno le nostre più grandi preoccupazioni".

 

Ma la scomparsa del Variety è una perdita per un intero quartiere e per tutti quei fiorentini che ancora non si rassegnano all’idea del multisala dai 16 schermi con annesso centro commerciale."Quando chiude un cinema è sempre un dispiacere — commenta Maurizio Paoli, presidente dell’Associazione nazionale degli esercenti cinematografici, da tempo schierato contro il Multiplex di Novoli che rischia di risucchiare le licenze dei cinema minori — . Ma almeno il proprietario del Variety ci ha assicurato che non venderà all’Immobiliare Novoli".