Firenze, 21 gennaio 2011 - "Non il brutto arlecchino di adesso, ma nemmeno dehor fatti con lo stampino". Usa una metafora il vicesindaco Dario Nardella per far capire il risultato del lavoro della commissione giudicatrice del concorso internazionale di idee bandito per definire i prototipi dei dehor del centro storico.

 

E ieri sono stati svelati i sei progetti vincitori, che sono quelli del gruppo di Michele Principe e di Giuseppe Mincoletti (primi ex aequo) e poi di Elisabetta Grassi, Manfredi Conforzi, Luca Salvalai e Vincenzo Bellini. "Era scontato che non si riuscisse ad indicare un unico trionfatore, perché era impossibile trovare una risposta univoca alle richieste dell’articolato bando", hanno spiegato i membri della commissione, della quale ha fatto parte anche Chirs Bangle, che è stato a capo del Centro stile Bmw.

 

Sono oltre 300 gli spazi esterni di bar, locali e ristoranti situati all’interno della zona Unesco (comprendente la cerchia interna ai viali insieme all’Oltrarno) che dovranno essere uniformati al ‘modello di dehor’ selezionato tra i 56 progetti partecipanti al bando. Già, ma quale sarà il prototipo a cui dovranno attenersi i gestori? Nelle prossime settimane si riunirà un gruppo di lavoro, al quale parteciperà anche la Soprintendenza, col compito di predisporre entro febbraio quelle linee guida a cui dovranno far riferimento i progettisti dei dehor. La commissione potrà prediligere un particolare modello tra i sei, oppure sceglierne uno diversificato a seconda delle zone (fissando ad esempio dei criteri per i lungarni piuttosto che le piazze, ndr.).

 

Ma cè’ pure una terza possibilità, che prevede l’individuazione di una proposta che rappresenti un mix tra le migliori idee uscite dal concorso. Insomma, ancora non è dato sapere ciò che realmente vedremo in città a partire dal 15 novembre. Anche perché nei progetti selezionati si spazia dall’architettura moderna, con ampie vetrate trasparenti e stile minimal, a quella vagamente riecheggiante lo stile rinascimentale. Una cosa comunque è certa: i nuovi dehor – su cui si esprimeranno anche i cittadini attraverso una consultazione online sulla rete civica, - dovranno avere l’accesso gratuito ad internet per i clienti, oltre ad un’area attrezzata per i più piccoli e ad uno spazio per la raccolta dei rifiuti. Bandita la plastica tra i materiali di cui saranno fatti.

 

Come costo, Nardella parla di "circa 30mila euro a struttura". Non poco, specialmente in un momento di crisi. Difatti Uliano Ragioneri, presidente di Confesercenti, pone il problema. "Si tratta di un investimento capace di far aumentare gli incassi degli esercenti del 20-30%", ribatte il vicesindaco, aggiungendo che "la novità rimetterà in moto diversi settori della nostra economia".