Firenze, 6 gennaio 2011 - SI RASSEGNI a pagare un ‘balzello legalizzato’ chi si vedrà recapitare a casa una multa. Oltre alla sanzione prevista dal verbale, infatti, il malcapitato — o indisciplinato — automobilista dovrà sborsare 16,85 euro di notifica.

 

Quasi il doppio rispetto agli 8,11 che accompagnavano le violazioni al codice della strada. L’aumento, di fatto operativo, è frutto di una sentenza della Corte di Cassazione del giugno 2009 che ha sancito che il servizio di notifica delle sanzioni all’interno delle città non può essere fatto da società private.

 

Dal 2006 a Firenze era la Tnt Post/Maggioli Spa a occuparsene per conto di Palazzo Vecchio: dalla fine del 2009 invece il servizio è passato a Poste Italiane, che chiede al Comune una spesa più alta di rimborso per ogni singola notifica (15,70 euro l’addebito delle Poste e 1,15 per l’accertamento). E’ il Comune ad anticipare, a versare cioè alle Poste le spese di notifica: nel bilancio 2010 per questo scopo erano stati staziati circa circa 2 milioni di euro. Ma in realtà a lievitare è la spesa finale per chi alla fine paga il verbale col bollettino.
 

 

CAPIRE tutto questo, per un cittadino qualunque, non è certo impresa facile anche perché le informazioni sono frammentarie e in alcuni casi forvianti. Su tutti i verbali di accertamento ci sono due numeri ai quali rivolgersi. Il primo il numero verde di Palazzo Vecchio lo 055055, il secondo il telefono dell’ufficio informazioni della polizia municipale di via delle Cascine. Al primo tentativo, al call center del Comune, la risposta alla richiesta di delucidazione è tanto cortese quanto inutile: «Non lo chieda a noi. Sappiamo che il costo è quello. Prima era inferiore, mi sembra intorno ai 10 euro. Ma bisogna sentire la polizia municipale».

 

Benissimo. Seconda telefonata, stavolta ai vigili urbani. La gentilezza e la pazienza dell’agente dall’altro capo del telefono è ammirevole. Forse avrà a che fare con casi molto più spinosi del nostro e con persone probabilmente ‘alterate’ per una multa conisderata ingiusta.

 

Detto questo, la risposta è altrettanto decisa, ma che non soddisfa la curiosità: «Le spese di notifica la chiede Poste Italiane, noi ci accupiamo solo delle sanzioni del codice della strada e l’aumento dipende da chi fa il servizio (Poste Italiane, appunto, ndr). Provi a sentire in Comune». Appunto.

 

Secondo tentativo allo 055055. Altra operatrice, stessa cortesia, ma di questo non avevamo dubbi. «Le spese di notifica le dipendono da Poste Italiane». Almeno la risposta adesso è allineata con quella dei vigili. «Sul sito delle Poste — conferma una lettrice Raffaella Fanti — a una richiesta di informazioni on line mi è stata inviata una risposta preconfezionata, dove è indicato il numero verde e l’operatore rimanda tutto a un qualsiasi ufficio postale». Insomma, una vera e propria caccia al tesoro alla fine della quale c’è un’unica certezza: non aspettare che la fatidica busta verde che contiene il verbale arrivi a casa. L’impreativo è ‘volare’ negli uffici dei vigili urbani, gli uffici postali o le sedi della Cassa di Risparmio, nei tempi previsti dalla legge, e pagare. Il limite è 10 giorni da quando è stata firmata la sanzione. Ma ci sono casi in cui la multa arriva direttamente a casa (autovelox o semafori vista red) e non ci sono alternative: pagare anche il balzello
 

 

LE SPESE di notifica non sono le uniche a essere aumentate. Con la delibera del 5 maggio scorso l’intervento del carroattrezzi costerà 75 euro: 25 per la chiamata, 50 per il carico/scarico del veicolo, ai quali si sommano 5,50 euro a chilometro del carroattrezzi.
(2 - continua)