Firenze, 22 dicembre 2010 - Il corteo degli studenti contro il ddl Gelmini a Firenze si è concluso: i trecento manifestanti si sono diretti alla facoltà di Scienze della formazione in via Laura. Contenuti i disagi alla circolazione.

 

Secondo quanto reso noto dal sito di informazione universitaria ww.unicitta.it, pochi minuti prima delle 20 alcuni ragazzi hanno rubato una bandiera dell'Italia da  un ristorante del centro e le hanno dato fuoco: la bandiera è stata  subito spenta dalla coda del gruppo. ''Boicotta la città vetrina''', ''tutto questo lusso è una provocazione'', ''Pagherete tutto'', ''ruba tutto'', ''ladri'': queste alcune delle scritte spray che i manifestanti hanno tracciato sulle vetrine di circa 20 negozi di lusso in via Tornabuoni ed altre strade del centro di Firenze. Tra i negozi colpiti (anche da spruzzi di vernice e lanci di uova), quelli di Dolce & Gabbana, Luis Vuitton, Patrizia Pepe, Bulgari, Cavalli, Luisa Spagnoli, Bottega Veneta, Hogan e Pomellato.

 

Inoltre, in Via degli Alfani sono stati spostati e rovesciati anche due cassonetti di immondizia

 

''Che puzza di m... in questa via, ci sono i negozi della borghesia'', hanno cantato i giovani del corteo, alcuni dei quali si sono coperti il volto con sciarpe, entrando nelle vie dello shopping, poco prima di dare vita al blitz contro le vetrine.  Altro momento 'clou' della protesta è stato quando la manifestazione, passando una seconda volta in piazza del Duomo, ha ''incrociato'' un coro gospel che si esibiva sul sagrato della cattedrale di Santa Maria del Fiore, che i contestatori hanno bersagliato con cori di scherno. Tanti gli slogan scanditi dai ragazzi durante il corteo: tra questi, ''Bunga bunga con il c... dei padroni'', ''la crisi la paghino i padroni'', ''Tutti i padroni appesi a testa in giu'''.
La manifestazione si e' conclusa intorno alle 20, di fronte alla sede della facoltà di Scienze della formazione.

 

LA GIORNATA

 

Composto da circa 300 persone il corteo di studenti, nel quale si sarebbero infiltrati anche centri sociali e anarchici, che sta paralizzando  il traffico nel centro della città e che ha lanciato uova nella sede Unicredit di via del Brunelleschi a Firenze e sulle vetrine di Valentino. Sempre sulla sede della banca una scritta in rosso: 'vampiri'.

 

Secondo quanto emerso dalle prime informazioni, i giovani in prima fila starebbero assumendo un atteggiamento provocatorio, indossando anche i caschi. Intanto i negozi (i giovani hanno percorso le vie dello shopping ) hanno abbassato le saracinesche. Sono anche stati lanciati fumogeni e petardi, che finora non hanno causato danni.

 

Il corteo si era fermato prima sotto la Prefettura, sede del Consiglio regionale e della Provincia, dove aveva esposto lo striscione con la scritta ''La vostra repressione non ci fermerà''.  La manifestazione è passata con in testa la camionetta del Soundsystem nella piazza del Duomo pedonalizzata. 

 

Come detto, circa trecento i ragazzi che partecipano al corteo di protesta contro la riforma Gelmini in votazione al Senato. "Siamo pronti a creare disagi al traffico", ha detto Matteo, il portavoce del collettivo di Scienze politiche, tra i promotori dell'iniziativa.

 

La manifestazione, che ha preso il via in piazza San Marco, sede del Rettorato dell'ateneo fiorentino, si è diretta verso il centro della città. In testa al corteo un grande striscione con la scritta ''Blocchiamo la riforma, blocchiamo la citta'''. I giovani, tra rulli di tamburi, stanno scandendo slogan contro politici, forze dell'ordine e giornalisti.
''Obiettivo di questa manifestazione sarà quello di bloccare il traffico oppure colpire obiettivi sensibili dal punto di vista simbolico per la nostra protesta: valuteremo cosa fare durante il corteo'', ha spiegato Matteo Lottini.
 

Alle tre un altro corteo, stavolta autorizzato, ha attraversato le strade del centro. Decine di universitari truccati da clown, provenienti in gran parte dalla facoltà di Architettura, ha dato vita a un piccolo presidio in piazza Santa Croce per poi muoversi, tra fischi e tamburi, alla volta di piazza Santissima Annunziata.   

 

In testa lo striscione "Colori contro la crisi". Gli studenti, vestiti con abiti sgargianti, si sono dipinti il viso di verde, bianco e blu. "Il problema non è solo la riforma Gelmini, ma un malcontento generale - dice Marco, studente di architettura, truccato come il Bianconiglio di Alice - c'è una crisi che coinvolge l'università ma anche i teatri, i musei e tutto il mondo della cultura".

 

Alle 20,10 - secodo quanto riportato dal sito www.unicitta.it - ''il corteo ha raggiunto la Facoltà di Scienze della Formazione in Via Laura, punto conclusivo della manifestazione''. In programma un’assemblea tra gli studenti per decidere come muoversi nella giornata di domani, visto che il voto finale sul DDL Gelmini è stato spostato proprio a domani alle ore 16.

 

''Questo ddl è la ciliegina sulla torta di una politica di gestione della crisi economico-sociale totalmente fallimentare portata avanti dal governo - continua Marco -. Noi siamo vestiti da clown, provocatoriamente, per testimoniare come, ancora una volta questi parlamentari abbiano confermato di essere niente più che una manica di pagliacci: oggi in piazza portiamo i colori del malcontento''. 

 

Il consigliere regionale del PdL, Tommaso Villa, e Niccolò Macallè, responsabile di Studenti per la Libertà Firenze, commentano la manifestazione parlando di “slogan indifendibili e minacce inaccettabili" e dicendosi "pronti alla class action se i manifestanti bloccano il traffico”. “Finito l’armamentario di accuse ingiustificate contro il Governo e la riforma Gelmini - proseguono i due- , eccoli rispolverare cori dal triste sapore degli anni di piombo, con fumogeni, volti travisati e macabri auspici di morte e slogan offensivi nei confronti di esponenti politici e forze dell’ordine. Fortunatamente – prosegue Villa - il numero dei manifestanti è ridotto, insufficiente a recare gravi disagi alla città. Ma se ciò dovesse accadere siamo pronti a promuovere tra i cittadini una class action contro i responsabili di eventuali blocchi del traffico”.