Firenze, 9 dicembre 2010 - IL VIA LIBERA era già arrivato dalla commissione Sanità della Regione, il 25 novembre, ma dalla prossima settimana il dottor Gianni Amunni assumerà ufficialmente la carica di nuovo direttore generale dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo). Nomina che, di fatto, allontana forse definitivamente i timori di tante persone che loro malgrado hanno frequentato la struttura di viale Volta. Struttura che — seppur con difficoltà di carattere strutturale — rappresenta da anni un punto fermo per tutte quelle persone che hanno (o hanno avuto) a che fare con la malattia e i necessari controlli previsti nel ‘follow up’. «Non pretendo la corsia preferenziale — aveva scritto al nostro giornale una paziente —, ma ho molta paura che tagliando un servizio che mi ha sempre fornito un appuntamento in tempi ragionevoli (compatibilmente, ripeto, alla patologia oncologica), la vita di tutti noi cittadini diventerà ulteriormente più complicata e fatta di telefonate, ricerche, viaggi e attese. Purtroppo il cancro va veloce, molto più dello scorrere delle liste di attesa!».
 

 

Il dottor Amunni, attualmente direttore della struttura complessa di oncologia medica ginecologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, e direttore operativo dell’Istituto toscano tumori della Regione Toscana, non è voluto entrare nel merito delle scelte del parlamento toscano. Ma quello che ha ribadito è «la volontà di potenziare e migliorare, dove possibile, un servizio che negli anni ha dato sempre risposte importanti a tutte quelle persone che ogni anno gravitano attorno all’istituto».
 

 

AMUNNI non lo dice, ma è indubbio che i timori di una smobilitazione delle struttura nascono dalle condizioni in cui versa la struttura, «al limite del fatiscente — raccontano i pèazienti — e che ha problemi di condizionamento durante l’estate». Ma per ancora qualche tempo si dovrà fare sempre i conti con questa situazione, almeno fino a quando non si arriverà ad un trasferimento definitivo della struttura. C’è chi dice che l’idea è quella di trasferire ‘armi e strumenti’ a Ponte Nuovo, nell’area di Careggi. Prima di arrivare a individuare la nuova sede, comunque, ci sarà inevitabilmente un periodo di transizione, magari decentranto intanto dei servizi a Villa delle Rose. Ma queste, al momento, sono solo indiscrezioni. Di certo, al momento è che l’Ispo non chiude. Anzi, rilancia, tranquillizzando così chi temeva una serrata definitiva.